venerdì 1 novembre 2024

Incontro del 29 Ottobre 2024: visita alla mostra "Itinerari di Carta".

 

 

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Segue la consueta recensione dell'incontro di Massimo  :

 Giornata climaticamente stupenda, da fare invidia alle celebri "ottobrate romane" !

Come ogni buon incontro da noi organizzato e messo in atto, la prima tappa è sempre il caffè con i partecipanti ed oggi, dovendo accedere all'Archivio di Stato di Firenze, abbiamo scelto il bar "Dolce Amaro" di Borgo la Croce.
 Come si vede nella foto di gruppo (Foto 1) abbiamo partecipato in otto, compresa  una gentile signora su invito del Crinzi.

Dopo soddisfatto il suddetto obbligo in pochi passi siamo entrati nella hall dell'Archivio di Stato che ospita la mostra a tema "Itinerari di Carta". Con sorpresa abbiamo trovato l'ambiente insolitamente affollato di persone, tra le quali anche un operatore con telecamera da spalla, tutti con una certa animazione; abbiamo poi percepito che erano in attesa del prof. Alessandro Barbèro, ma non per la mostra, bensì per una sua "Lectura magistralis" a fronte del conferimento di una laurea "Honoris causa" dallo stesso ASF; si legga la recensione pubblicata sul Corriere Fiorentino al seguente link 

  

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La mostra  "Itinerari di Carta - Atlanti, Mappe e Diari", come esplicita la locandina (Foto 2), si è presentata subito interessante. Il percorso, come cita il dépliant, ci trasporta attraverso documenti esemplificativi dei rapporti commerciali tra il Cinquecento e il Settecento.

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 Carte nautiche, atlanti, una misteriosa mappa a stampa della città di Pechino (Foto 3), rotoli cartacei in arabo, testimonianze degli scambi dei mercanti fiorentini con l'Oriente (proficui tanto da rendere il fiorino d'oro valuta accettabile dal sultanato), diari e relazioni di viaggio, spesso corredati di disegni descrittivi di ciò che di mirabile il viaggiatore trovava nelle remote terre. Così troviamo una veduta portuale svedese dalla relazione di viaggio di Lorenzo Magalotti, del 1674 (Foto 4),  oppure carte nautiche come quella del Mediterraneo composta da Jacopo Russo nel 1520 (Foto 5) fino al più recente Atlante marittimo (1802) di produzione francese per il ministero dell'interno (Foto 6) che raccoglie carte prodotte nel XVIII secolo da Giuseppe Roux e Jacques-Nicolas Bellin.

 

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Non mancano le opere di carattere tecnico come  il celebre "Arcano del mare" del quale la (Foto 7) ne mostra due pagine, compilato da Robert Dudley, duca di Northumberland e conte di Warvik (1573-1649), vissuto e morto in Toscana, dove, chiamato comunemente Nortumbria, fu al servizio dei granduchi dopo la sua fuga dal paese d'origine nel 1605; il testo rappresenta una summa delle conoscenze in campo della navigazione, ma anche una memoria di alcune sue proprie invenzioni come progettista di nuovi modelli di galere ed altro.

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Come sopra accennato, sono presenti in mostra molti disegni tecnici rappresentativi di vere e proprie opere ingegneristiche del passato, che hanno particolarmente colpito i viaggiatori del tempo e attraverso i quali possiamo studiarle ancora oggi. Forse una delle maggiori di queste opere è la "Macchina di Marly" (Foto 8): un impianto di pompaggio per prelevare acqua dalla Senna fino ad un serbatoio sulla collina di Marly, sovrastante di 33 metri il parco della reggia di Versailles, per alimentarne le fontane. Altro esempio lo troviamo nel diario di viaggio di Pietro Guerrini in cui  una tavola mostra l'ingegno per alimentare l'acqua alla fontana della Samatitana posta sul Ponte Nuovo di Parigi (Foto 9) ed ancora un'altra veduta "che mostra in che maniera alzino l'acqua sulla torre ad Augusta" (Foto 10).

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Interessante la breve presentazione filmata di  Paola d'Orsi, attuale direttrice dell'Archivio, e collaboratori al link .


Una mostra breve, ma molto interessante e piuttosto insolita; un allestimento concepito con criterio didattico e di massima fruizione delle opere esposte (Foto 11).

Ringraziamo ancora una volta Massimo per la recensione e le foto. Sarebbe gradito che anche altri partecipanti si prendessero, ogni tanto, tale onere.

2 commenti:

Carlo Greco ha detto...

Mi sono perso un'altra insolita ed interessantissima mostra, ottimamente recensita ed illustrata da Massimo che da tempo è riconosciuto come il nostro (a parer mio) valido regista e, soprattutto, insostituibile guida culturale (senza dimenticare Luca). Meglio non rischiare...
Saluti a tutti,
Ciao
Carlo

Massimo Pinzauti ha detto...

Grazie Carlo del tuo commento.
Come ha chiuso il post Mauro Cappelli, anch'io sono del parere che le recensioni sarebbe bene fossero onere un po' di tutti i partecipanti.