sabato 31 dicembre 2022

Incontro di "Quelli del Pignone" di mercoledì 28 dicembre 2022: Visita al Museo del Treno (H-ZERO)

 

 Recensione della visita di Massimo Pinzauti:

In piazza Ottaviani, a Firenze, nell'edificio che un tempo ospitava il cinema Ariston, è aperto da qualche mese un Museo del Treno con la ragione H-ZERO, nel quale è esposto uno dei più grandi plastici costruiti dai collezionisti di modellistica ferroviaria   (in scala H-ZERO, ovvero HO: la scala modellistica più piccola che consente, comunque, la realizzazione realistica e dettagliata del materiale ferroviario mobile e circolante).

Il plastico si sviluppa su una superficie di circa 280 metri quadrati, composto da ben cinque differenti ricostruzioni ambientali.

A questa mostra eravamo presenti in sette e dato il particolare genere di questa esposizione, non poteva mancare un ragazzo; questo ruolo l'ha ben rappresentato Lorenzo, di dieci anni, nipote del nostro Augusto (Respogliati).

 All'ingresso del Museo troviamo un bel salone con mostra e vendita di modellini di veicoli ferroviari, libri sul tema delle ferrovie e articoli da regalo inerenti.

Passata la biglietteria entriamo nel salone dove è allestito il suddetto plastico.

Come mostrano alcune foto scattate da Eugenio (Stefani), il plastico sorprende per l'ampiezza e per l'accurata riproduzione realistica di ambienti, attività, persone, strade con veicoli eccetera, come certi "presepi monumentali".

Tutto è reso con un realismo stupefacente; tra le tante cose vediamo un paese tedesco, uno scalo merci in prossimità di una via d'acqua, ambienti montani attraversati da gallerie, pascoli, centri urbani nostri con una grande stazione "coperta", simile a quella di Milano, ma resa trasparente.

Circa 70 treni sono movimentati, controllati da un software da TAV, che comanda arrivi, partenze, soste ai semafori col rosso, scambi, eccetera. Unica nota stonata che ho trovato è che i treni viaggiano tenendo la mano destra invece della sinistra! Giusto per confermare il detto che "l'errore è il marchio di fabbrica delle attività umane!"

La realizzazione di questo plastico ha richiesto un enorme lavoro e non indifferenti capacità di quanti hanno contribuito alla sua realizzazione; ho composto un breve filmato che spero dia la sensazione di quanto sopra detto.

 Nella mostra, in due sale al piano superiore, vengono proiettati due interessanti documentari; il primo illustra in breve la storia delle ferrovie e il suo protagonismo nell'arte, soprattutto letteraria e del cinema, specialmente del genere "giallo"; il secondo filmato racconta tutta la storia del "plastico": la sua ideazione, la costruzione, implementazione nel tempo, compreso il trasloco da un precedente sito in Scandicci,  all'attuale sua collocazione.

Indubbiamente è un museo da vedere che può piacere anche a chi non è particolarmente interessato al modellismo e alle ferrovie; sicuramente qualunque visitatore rimane affascinato dalla perfezione delle ricostruzioni ambientali, nei più piccoli particolari e con un realismo sicuramente di alto livello.

 





Per saperne di più è interessante visitare il blog di H-ZERO al link seguente:  https://www.hzero.com/esperienze-corso/la-mostra

 

 

giovedì 15 dicembre 2022

Incontro di Mercoledi 14 Dicembre 2022

 

Solito incontro di metà mese. Molti partecipanti tenuto conto della giornata e dell'influenza imperante.
Fatta subito la foto di gruppo prima delle eventuali diserzioni. Caffè buono dal solito Rivoire.  
Arrivato Renato che ha pensato bene di piazzarsi con l'immancabile bicicletta in modo da ostruire il più possible il passaggio davanti a Rivoire. Arriva anche Stefano (Bartolozzi) mentre inizia a piovigginare. Stefano propone, in modo deciso, di spostarsi sotto  i portici (pare che a Firenze per portici si intenda quelli di Piazza della Repubblica). Lento e pigro spostamento sempre chiacchierando di tutto. Stefano ci saluta e se ne va. Noi continuiamo a chiacchierare sotto la pioggerella in piazza della Repubblica invece che in Piazza della Signoria. Dopo una mezz'ora qualcuno suggerisce di spostarci veramente sotto i portici. Richiacchiere ma ancora più di uno ha preferito rimanere fuori dei portici.
Io avevo ormai i piedi gelati e pare anche altri allora ci siamo mossi verso la stazione. La pioggerella era cessata.
Sembrerebbe un incontro un po' così, ma quelle chiacchiere ci volevano e ci hanno fatto stare bene. In fondo l'incuranza della pioggia ne è la prova.

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Mercoledi  21 Dicembre ci troviamo ore 10.00 alla Caffettteria delle Oblate per organizzare i prossimi incontri.

 

 

domenica 11 dicembre 2022

"Quelli del Pignone": Pranzo di Natale 2022

 



 Ero convinto che il primo "Pranzo di Natale" fosse quello del 2015 invece è "saltato fuori"  uno del 2014.  Guardando le foto del nostro primo Pranzo mi ha sorpreso chi fossero i partecipanti.  Di qualcuno di loro mi ero quasi scordato.

Quel giorno avemmo l'idea di tornare dal circolo a Firenze a piedi. Qualcuno pensava che non ce l'avremmo fatta invece… Così anche quest'anno la tradizione si è ripetuta.

Mangiare insieme è sempre un qualcosa di speciale.  Socialmente, particolarmente positivo. Le signore, numerose,  hanno socializzato a modo loro.

Facendo un'eccezione al mio normale regime alimentare  mi sono lasciato andare ed ho gustato ogni piatto con molto piacere.

 Eravamo in 31 probabilmente il maggior numero di sempre.

A sorpresa un ex collega (Paolo Castellani) ha pensato di pranzare al circolo ed è rimasto sorpreso più di noi di incontrare tanti colleghi.

Presi dal pranzo ci siamo scordati della foto di gruppo ma abbiamo rimediato dopo fotografando le due uscite del circolo. 

Dispiace per Arturo che aveva preparato, come suo solito, una simpatica sorpresa (vedi dopo) ma è stato bloccato a casa a causa del nipote. 

La passeggiata di rientro: come al solito piacevole e benefica. Il meteo, incerto la mattina, ha pensato bene di volgere al sereno per non smentire la tradizione. Così abbiamo avuto a disposizione panorami ancora più suggestivi.
Il percorso di ritorno ha previsto una variante, siamo  scesi a Firenze per l'erta canina.

 


Mauro (Cocchi)  ha realizzato il suo solito bel filmato del pranzo e lo stesso Massimo per la passeggiata di ritorno.

Segue la sorpresa di Arturo, da notare la vignetta della Pigna con gli stabilimenti del Pignone :




 

sabato 10 dicembre 2022

Incontro di Luca Buttafuoco e Massimo Pinzauti con Dottor Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi.

 


             L’incontro, organizzato a nostra insaputa, dai colleghi pensionati Pierluigi Mina e Vincenzo Toscano, ha avuto luogo puntualmente alla data e all’ora secondo la comunicazione ricevuta dalla segreteria della direzione delle Gallerie degli Uffizi (ricordiamo che il nome indica tutto quel complesso composto dagli Uffizi, da Pitti con i suoi Musei e Giardino di Boboli).

            Accolti all’ingresso dagli addetti della Galleria, siamo stati accompagnati in un’aula attrezzata per le videoconferenze, l’auditorium Vasari, dove, trascorsi pochi minuti, ci ha raggiunti il Dottor Eike Schmidt  con l’efficiente segretaria Monica Alderotti.

            Luca ed io ci siamo presentati, illustrando il nostro curriculum di studi e la nostra professione a lungo esercitata nella nota industria fiorentina Nuovo Pignone.

            Ricevuti dunque molto affabilmente dal direttore, abbiamo manifestato la nostra passione per l’arte e la storia e reso evidente quanto siamo partecipi alle visite museali, spesso guidando i nostri ex colleghi, ora pensionati come noi, e in particolare il nostro affetto per le Gallerie degli Uffizi.

            Per il Giardino di Boboli  è iniziata dal settembre scorso una strategia di manutenzione, più efficace e continua, che di primavera in primavera saprà ridare al parco quello smalto che si era un po’ appannato negli ultimi tempi.

            Nell’area delle ex Scuderie Reali, prossime al suddetto giardino, l’edificio delle Pagliere sarà adeguato ai fini espositivi: senz’altro una scelta fortunata, considerando l’enorme mole di opere d’arte del patrimonio artistico fiorentino che giace nei depositi per la carenza di spazi.

            Altra lieta notizia è la ormai prossima apertura, al primo piano degli Uffizi, delle nuove sale che esporranno (da supporre finalmente in maniera ben leggibile) la Collezione degli Autoritratti, un vero unicum di questa galleria; Eike ci ha anche illustrato come la collezione fu trasferita nel passato da una sala al secondo piano (quella oggi di Leonardo) a delle sale al piano inferiore (prossime al Gabinetto dei Disegni e Stampe), ma dal dopoguerra non più fruibile. Ricordiamo anche noi, infatti, che solo una piccola parte degli autoritratti era esposta nel Corridoio Vasariano, alla sua riapertura al pubblico nei passati anni 70, ma la collocazione in quell’ambiente risultava alquanto pietosa, per lo scarso numero delle tele e l’inadeguatezza della struttura.

            Noi che frequentiamo da decenni quei musei che oggi sono compresi con la ragione di Gallerie degli Uffizi, abbiamo osservato negli ultimi anni un’efficace innovazione nella riorganizzazione delle collezioni, volta a consentire la migliore fruizione delle opere esposte e a guidare il visitatore attraverso la storia dell’arte (agli Uffizi, in particolare); riorganizzazione che si avvale anche di alcuni scambi con la Galleria Palatina, sia pure con difficoltà oggettiva di trovare gli spazi opportuni: quasi un “gioco del 15” !

            Ringraziamo, anche in queste righe di commento, il Direttore Eike per la sua disponibilità e cordialità nel riceverci, considerando la molteplicità degli impegni che il suo ruolo impone, e gli auguriamo che possa continuare nella sua opera fino a vedere il completamento dei “lavori in corso”, per sua soddisfazione, ma anche per la nostra.

            Un ringraziamento è dovuto anche ai nostri due amici pensionati, Pierluigi Mina e Vincenzo Toscano, per l’idea avuta di organizzarci un incontro con Eike e per aver operato con perseveranza fino alla riuscita del loro intento.

venerdì 2 dicembre 2022

Incontro di Mercoledi 30 Novembre 2022 Visita al Museo di S. Maria Novella con i Chiostri.

  


Segue il resoconto della visita di Massimo. Nostra incomparabile guida, che non ringrazieremo mai abbastanza:

 Nella mattina di oggi, 30 novembre 2022, soleggiata, ma battuta dal gelido vento di tramontana, abbiamo concluso la seconda e ultima puntata della visita al fiorentino complesso monastico domenicano di Santa Maria Novella.

La prima puntata, come è noto, era dedicata alla basilica vera e propria (svoltasi il 26 ottobre u.s.), mentre quella di oggi è dedicata ai Chiostri e al Museo.

L'attuale percorso di visita prevede l'ingresso dalla Piazza della Stazione, accedendo direttamente al Chiostrino dei Morti, dove erano sepolti i monaci di questo convento, in terra, ma col tempo, già dal Trecento divenne corredato di cappelle gentilizie alcune delle quali conservano affreschi dell'Orcagna e del Giottino.

Per un corridoio, anch'esso con sepolture, si accede al più noto Chiostro Verde, così detto per il colore prevalente degli affreschi che lo decorano, in monocromo, con scene della Genesi; di questo ciclo di affreschi, quelli delle prime quattro campate sono di Paolo Uccello (Pratovecchio, 1397 - Firenze, 1475), ma oggi, dopo restauro,  esposte nel Museo; nelle altre campate gli affreschi sono di autori ignoti, sempre dello stesso periodo, rimasti in loco, anch'essi restaurati  ma ormai pressoché illeggibili.

Dal suddetto chiostro si accede alla Sala del Capitolo (che è anche una cappella dove si può officiare la messa), maestosa aula a pianta quadrata con soffitto a volta composto di quattro svettanti  vele, capolavoro dell'architetto fra' Jacopo Talenti, finanziato per lascito testamentario dal ricco Buonamico Guidalotti, eretto tra il 1345 e il 1355; l'ambiente oggi è più noto col nome di Cappellone degli Spagnoli da quando fu concesso al seguito di corte di Eleonora di Toledo, moglie del primo granduca mediceo Cosimo I.

Ritengo questo ambiente il più importante di tutta l'area dei chiostri conventuali; interamente affrescato nel 1366 da Andrea di Bonaiuto (detto anche Andrea da Firenze, noto dal 1343, + 1377). Gli affreschi delle quattro pareti e delle quattro vele della volta, narrano, cominciando dalla Crocifissione di Gesù e sua Resurrezione, da cui nasce il Cristianesimo, l'"Azione apostolica" dei monaci Domenicani, come protettori della Fede ortodossa e combattenti le forme di eresia sorte nei tempi, contro le quali diventa vitale lo studio dei dogmi della Fede cristiana attraverso i Dottori della Chiesa. L'ordine domenicano stesso, detto anche dei Predicatori, fondato da San Domenico (Caleregua, Vecchia Castiglia, 1170 - Bologna, 1221), ha dato alla Chiesa uno dei suoi sommi dottori con San Tommaso d'Aquino (Roccasecca, presso Aquino, Napoli, 1225 - Abbazia di Fossanova, Roma, 1274), detto il" Dottore angelico", al quale è dedicata un'intera parete del Cappellone, dove si riassumono tutte le discipline che compongono la "Sapienza" teologica e delle Scienze.

Nelle battaglia contro l'eresia non sono mancati i martiri di quest'ordine e nel Cappellone, un'altra parete, narra la storia di San Pietro Martire, coetaneo di San Tommaso d'Aquino, che morì in una aggressione nella foresta di Seveso, verso Berlessina, nel 1252.

Usciti dal Cappellone, per l'atrio o corridoio delle "quattro porte" si accede nel Chiostro Grande, rettangolare, circondato da un deambulatorio con 54 colonne, che conserva nelle sue lunette un vasto ciclo di affreschi eseguito prevalentemente tra il 1581 e il 1584,  narrante le storie dei maggiori esponenti dell'ordine domenicano, iniziando dal suo fondatore San Domenico, poi San Pietro Martire, San Tommaso d'Aquino,  il nostro vescovo Sant'Antonino (Antonino Pierozzi, Firenze, 1386 - 1459) ed altri ancora; gli affreschi furono eseguiti dal Poccetti, Santi di Tito, Giovanni Maria Butteri, Giovanni Balducci ed altri.

Ha completato la visita il Museo, allestito nella ex Cappella dei Magi, patrocinata dalla famiglia degli Ubriachi, e dal Refettorio nuovo: ambienti a terreno, disposti nel braccio che separa il Chiostro Verde dal Chiostro Grande. Il Museo conserva arredi e suppellettili sacri, i quattro affreschi di Paolo Uccello, un tempo nel Chiostro Verde, un'"Ultima cena" di Alessandro Allori ed un'altra della domenicana suor Plautilla Nelli.

Nel corso della visita ho cercato d'illustrare brevemente le principali vicissitudini edili avvenute nel complesso monastico, tra le quali le demolizioni progressive subite prevalentemente al lato settentrionale del complesso, per l'apertura della piazza della stazione Maria Antonia, prima, e dell'attuale Stazione, poi, oltre ad altri  guasti causati dalla costruzione della Scuola dei Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri.

Suggerisco, per quanto riguarda il Chiostro Grande e l'evoluzione nel tempo dell'area di Piazza della Stazione, di leggere la mia guida "Il Chiostro Grande e il Quartiere Papale", che compilai dopo la visita collegiale che abbiamo fatto il 4 gennaio 2017, quando il Chiostro Grande fu restituito al pubblico.

L'attenzione prestata dai partecipanti di oggi, come a quella della puntata  precedente, mi fa pensare che la visita abbia colto l'interessamento di  tutti.

Il filmato del nostro Cocchi celebrerà anche questa mattinata trascorsa insieme. 

Ringraziamo Massimo e il nostro Regista Mauro (Cocchi).

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Ricordo che entro Domenica 4 Dicembre gli interessati devono comunicare la loro partecipazione al PRANZO DI NATALE 2022.

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Seguono le belle foto di Gianni della sua visita a NY.