giovedì 13 gennaio 2022

Incontro del 12 Gennaio 2022 e .. la prima dieta della mia vita.

Con e .......

...senza

Il caffè lo abbiamo preso al Perseo, il nostro bar preferito era in ferie.
Nell'aggiungere  lo zucchero al caffè ho accennato che stavo iniziando una dieta. La mia prima dieta della vita. Così siamo entrati  nell'argomento.

Sono sempre stato scettico sulle diete. Questa volta dopo qualche settimana di d'informazioni su alcuni libri e soprattutto dopo diverse ore di ricerca su PubMed (data base pubblicazioni scientifiche US)  (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov ) dove non ho trovato nessun articolo contrario alla dieta che mi interessava, solo molti positivi. A questo punto ho cominciato a crederci un po'. La dieta mi interessa non per dimagrire ma per i suoi tanti benefici (quasi tutti testati in laboratorio). Oltre alla perdita di peso i principali vanno dalla riduzione del rischio di malattie degenerative e in particolare quelle neurodegenerative a vari tipi di cancro. Dalla riparazione cellulare alle malattie cardiovascolari.

Il principio di base consiste nel controllo del tasso d'insulina nel sangue. Nei paesi sviluppati molti di noi mantengono alti valori d'insulina che impediscono l'attivazione della chetosi…. La chetosi è un'altra modalità di fornire energia ai muscoli e soprattutto al cervello (che la "preferisce" rispetto a quella basata sugli zuccheri). L'argomento è particolarmente complesso e non voglio banalizzarlo adesso.

Mi prendo la responsabilità di suggerirvi d'informarvi in modo serio.

La dieta di cui sto parlando è la dieta ketogenica associata a quella del digiuno intermittente.  Non spaventatevi dalla parola digiuno non occorre in realtà digiunare. Oltre alla dieta io associo il movimento quotidiano (passeggiata veloce almeno di 8000 passi). Questo ci può aiutare a vivere meglio.

Se desiderate altre informazioni lasciate un commento o inviateci una  email.

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Mercoledi 19 Gennaio alle ore 10 ci troviamo al Torrino di Santa Rosa per organizzare i prossimi incontri.

 

 

sabato 1 gennaio 2022

Incontro del 29 Dicembre 2021: Visita all'Opificio delle Pietre Dure

 


 Massimo ci descrive così la visita all'Opificio:

 Il motto della visita di oggi all'Opificio delle Pietre Dure può essere: "pochi ma buoni"; eravamo solo in cinque contro i diciannove partecipanti della precedente visita allo stesso Opificio del 28 febbraio 2018. 

Stranamente, il numero dei visitatori di questo museo di nicchia era nettamente superiore al consueto, costituito prevalentemente da nuclei familiari.

"Arte e Natura potrebbe essere il motto di questo singolare Museo, dedicato a creazioni di pietre dure dove la finezza artistica fa a gara con lo splendore dei materiali", così scrive Annamaria Giusti nel libro Museo dell'Opificio delle Pietre Dure - Guida Ufficiale, edito da Sillabe, Livorno, 2007.

L'allestimento del Museo, completato nel 1995, conduce piacevolmente il visitatore attraverso la storia dell'Opificio, dalla sua fondazione nel 1588 per volontà del granduca Ferdinando I, per potenziare l'arte del "commesso" in pietre dure, per proseguire nel periodo lorenese fino all'Ottocento, quando cominciò il declino di questo costosissimo genere di artigianato.

Le opere più importanti prodotte dall'opificio, nei secoli, sono esposte nei musei fiorentini (prevalentemente a Palazzo Pitti), ma anche nelle regge estere, tanto fu il successo di quest'arte; comunque quanto esposto nell'Opificio ben illustra l'altissimo livello tecnico-artistico raggiunto in quest'arte. Impressionante è il confronto tra il "quadro" realizzato in pietre dure e il dipinto che fa da modello (molti di questi in epoca lorenese, del pittore  Giuseppe Zocchi) .

Soggetti di queste opere sono spesso di genere, oppure paesaggistici, floreali, animali, nature morte, racemi, eccetera.

 Nel 2020, il Museo ha ricevuto una donazione dalla marchesa Donatella Torrigiani Torelli, già appartenente alla sua famiglia materna Venturi Ginori Lisci; si tratta di un piano per tavolo definito come soggetto "Paesaggio con civetta e uccelli", 


una vera meraviglia del tempo del granduca Ferdinando II, quindi prodotto in pieno XVII secolo.

Questo il Museo. Per quanto concerne l'attività dell'Opificio oggi, possiamo dire che è essenzialmente dedicato al restauro delle opere lapidee ed amministrato in un unico ente con l'altro prestigioso Gabinetto dei Restauri degli Uffizi. Ovviamente l'Opificio è anche ente di formazione per gli artigiani del "commesso" e i prodotti delle esercitazioni compiute dagli allievi sono messi in vendita.

Purtroppo, un inopinato ritardo di oltre cinquanta minuti di un autobus, ci ha fatto mancare il nostro insuperato regista Mauro Cocchi; lo scrivente ha cercato di sopperire alla meglio con qualche filmatino, poi ricomposto dal regista.

Si conclude con questa visita nel piccolo Museo, che stupisce per le opere esposte di un raro e stupendo artigianato (ma chiamerei piuttosto arte con la A maiuscola) la serie delle uscite turistiche di Quelli del Pignone, per quest'anno, compiute nonostante le difficoltà del periodo pandemico che stiamo vivendo.

Qua trovate il bel filmato della visita, le riprese sono di Massimo il montaggio del nostro Regista Mauro (Cocchi). Ringraziamo entrambi per la  loro continua collaborazione.