venerdì 22 novembre 2024

Giovedì 7 novembre 2024: Terza gita ad Arezzo. Preannuncio: Pranzo di Natale 2024

 

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Segue la consueta recensione di Massimo alla gita:

Giovedì 7 novembre 2024 abbiamo effettuato la terza gita ad Arezzo prendendo l'occasione delle manifestazioni promosse da quella città per il 450° anniversario della morte di Giorgio Vasari (Arezzo, 30 luglio 1511 - Firenze, 27 giugno 1574), sicuramente il più poliedrico artista aretino. Più precisamente la mostra che abbiamo scelto di vedere s'intitola "Vasari - Il Teatro delle Virtù", inaugurata il 31 ottobre scorso e chiuderà per il 2 febbraio 2025; allestita al Museo d'Arte Contemporanea in piazza San Francesco e nella vicina ex chiesa di Sant'Ignazio, da tempo aula comunale.

Purtroppo il numero dei partecipanti è stato piuttosto scarso, come si vede dalla foto di gruppo (Foto 1).

 La visita della mostra suddetta l'abbiamo programmata per il pomeriggio, così la mattina l'abbiamo dedicata alla visita dei luoghi testimoni dell'Arte del Vasari in Arezzo, come pittore,  ma anche come architetto; visita favorita dal fatto che tali luoghi sono concentrati nella zona nord-ovest della città, quella parte fuori dai consueti itinerari turistici.

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 La prima tappa è la Badia delle Sante Flora e Lucilla, di fondazione trecentesca, poi ingrandita e ristrutturata dal Vasari (Foto 2): un bell'esempio della sua progettazione architettonica. In essa abbiamo anche la testimonianza del pittore nella bella Pala Albergotti (Assunzione della Vergine) e anche nei dipinti dell'altare maggiore (Foto 3), dal Vasari concepito come un mausoleo di famiglia, in prossimità della sua tomba (che dalla Pieve aretina dove era in origine venne traslato in Badia nel 1865).

Fatti pochi passi dalla Badia, entriamo nella chiesa della SS. Annunziata, anche questa ingrandita sul luogo di una precedente costruzione trecentesca, nel 1491 su disegno di Bartolomeo della Gatta e terminata nel 1517 da Antonio da Sangallo il Vecchio (Foto 4); qui si trova un'altra testimonianza del Vasari pittore nella pala d'altare raffigurante la "Deposizione".

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Tappa successiva è il Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna, ma prima di raggiungerlo abbiamo fatto una breve deviazione (non vasariana) per visitare la chiesa di Santa Maria in Gradi (Foto 5): una ridente architettura concepita del settignanese Bartolomeo Ammannati (1511-1592); all'interno della chiesa una notevole pala robbiana ordinata dalla famiglia Carbonati. Nel sacello sottostante a questa chiesa, la leggenda vuole che sia avvenuto il miracolo di San Donato "del Calice rotto".

Il Museo Nazionale suddetto (Foto 6), veramente ricco di tante opere d'arte, conserva alcuni dipinti del Vasari tra i quali una grande tela con il celebre "Banchetto di Ester e Assuero" (Foto 7), dipinta nel 1549 per il refettorio della Badia delle Sante Flora e Lucilla.

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L'itinerario del mattino si conclude con la visita - d'obbligo - della Casa Museo di Giorgio Vasari, poco distante dal Museo Nazionale sopra citato. Questa casa fu acquistata dal Vasari come egli scrisse: "[….. e comperai una casa principiata in Arezzo, con un sito da fare orti bellissimi nel borgo di San Vito, nella miglior aria di quella città. D’ottobre adunque l’anno 1540 cominciai ….]". La completò e decorò principalmente con affreschi le cui scene sono ispirate alle Arti e alla Mitologia, completandone la decorazione nel 1548. La sala maggiore, che faceva da salone di rappresentanza e denominata la Sala della Virtù (Foto 8), è la più sontuosa della casa da lui sistemata con tanto amore (dove abbiamo fatto la foto di gruppo), ma poi non molto abitata a causa delle serrate e grandi committenze dategli dal granduca Cosimo I che lo costringeva a soggiornare per lunghi periodi a Firenze nella quale il granduca stesso gli assegnò, come residenza, uno sei palazzi Spinelli di Borgo Santa Croce. In questa residenza fiorentina possiamo ancora oggi visitare quella che fu la "Sala di rappresentanza", più grande di quella aretina, dove la decorazione è dell'artista più maturo: qui gli affreschi raccontano con begli episodi la nascita della pittura dall'antica Grecia, secondo i racconti tramandati dagli antichi cronisti classici, mentre quella aretina è volta a rappresentazioni allegoriche e mitologiche (vedasi la mia guida sul blog: "La casa di Giorgio Vasari a Firenze", nome file: Casa del Vasari-Rev-1.pdf).

 

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Terminato l'itinerario del mattino abbiamo fatto la pausa pranzo presso una trattoria a noi già nota.

 Nel primo pomeriggio abbiamo affrontato la mostra "Vasari - Il Teatro delle Virtù"; copiosa di opere d'arte del Vasari e dei suoi allievi e collaboratori, provenienti anche da musei esterni e collezioni private. Alto il contributo di opere prestate dalle Gallerie degli Uffizi e altri musei fiorentini, come mostrano le (Foto 9 e 10).

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La mostra ha suscitato parecchio interesse, compresa la parte esposta nella vicina Sala Sant'Ignazio (Foto 11) dove hanno trovato spazio quattro pale d'altare del Vasari, provenienti una da Bosco Marengo (Alessandria), due da Perugia e una da Firenze; quest'ultima, dalla chiesa dei Ss. Apostoli, è la "Immacolata Concezione" (Foto 12), del 1540, commissionata da Bindo Altoviti ed è la prima prima delle tre eseguite dall'artista. Vasari stesso racconta l'imbarazzo di affrontare un soggetto così insolito (si legga a tal proposito la pag. 32 nella mia guida "Il Museo Nazionale d'Arte Antica e Moderna" nel blog, nome file:  Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna-Arezzo.pdf).

 Spero che il filmato a questo link illustri meglio di questa recensione lo svolgimento della nostra terza visita in quel d'Arezzo.

 Siamo tornati alle nostre dimore più che soddisfatti di ciò che abbiamo visto e imparato, sia dell'arte del Vasari, sia degli altri artisti contemporanei, alcuni della sua stessa scuola.

Anche il clima è stato magnifico: soleggiato e asciutto.

Come di consueto ringraziamo Massimo per tutto (organizzatore, recensore, fotografo e filmo grafo).

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Preannuncio: il Pranzo di Natale si terrà giovedì 5 Dicembre al solito posto, seguirà email. Tutti possono partecipare (anche i non iscritti a "Quelli del Pignone") basta utilizzare il form di contatto del blog entro il 2 Dicembre.

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