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Foto 1
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"Quelli del Pignone",
infaticabili, sono stati per la terza volta Lucca…
Sempre Massimo organizzatore,
ormai professionale, di queste visite ci fa il resoconto della giornata :
La mostra “I PITTORI DELLA
LUCE – da Caravaggio a Paolini” ha dato l’occasione per questa terza nostra
gita a Lucca (rammento: la prima fu mercoledì 27 settembre 2017, la seconda
recentissima giovedì 28 aprile 2022).
Gli otto partecipanti (Foto
01), dei quali alcuni non avevano potuto partecipare alle due precedenti gite,
hanno dettato l’itinerario di questa edizione per dare a tutti un minimo di
percezione dei tesori di questa città.
Così, per giungere alla Ex
Cavallerizza, sede della mostra di cui sopra, compiuta la salutare degustazione
del caffè con pasticcino, siamo arrivati in Piazza delle Catene dove è il
Palazzo Pretorio e la ben nota chiesa di
San Michele in Foro, visitata anche all’interno (vedasi i post delle precedenti
visite).
Da qui, per raggiungere la
sede della mostra abbiamo proseguito verso ponente, passando per Piazza
Cittadella, dove dal 1993 c’è il monumento in bronzo dedicato a G. Puccini
(vedasi post del 28 aprile c.a.), e continuando per via San Paolino abbiamo
raggiunto il Piazzale G. Verdi, presso i bastioni dell’Arboreo Cerchio, dove
l’edificio cosiddetto della Ex Cavallerizza ospita da qualche anno le mostre a
tema come quella odierna.
La mostra “I Pittori della Luce“, curata da Vittorio
Sgarbi, presenta più di 90 opere (pitture ad olio) di autori che hanno accolto
l’”innovazione” del Caravaggio (Michelangelo Merisi, Milano 1571 – Porto
Ercole, 1610, detto Caravaggio): innovazione-invenzione per la quale nei suoi
dipinti della maturità, la luce è esaltata circondandola, immergendola
nell’ombra (Foto 02); fece dunque scuola, sia pure senza bottega, diventando
riferimento esemplare per molti artisti del Seicento quali:
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Foto 2
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Orazio Gentileschi (Pisa,
1563 – Londra, 1639) (Foto 03), Valentin de Boulogne (Coulommiers, 1591 – Roma,
1632) (Foto 04), Jusepe de Ribera (Jativa, 1591 – Napoli, 1652) (Foto 05),
Trophime Bigot (Arles, 1579 - Avignone, 1650) detto Maestro del lume di candela
(Foto 06), poi l’eccelso lucchese Pietro Paolini (Lucca, 1603-1681) (Foto 07) e
(Foto 08), Pietro Ricchi, detto il Lucchese (Lucca, 1606 – Udine, 1675) (Foto
09), e molti altri autori, non solo italiani, ma anche d’oltralpe, il cui
elenco sarebbe troppo lungo da farsi qui.
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Foto 3 |
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Foto 8
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Foto 9 |
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Indubbiamente una mostra
interessante che raccoglie opere d’arte per lo più provenienti da collezioni
private e quindi raramente visibili dal grande pubblico.
Un appunto va però espresso
sull’allestimento o meglio dell’ambientazione che, sebbene suggestiva, è
eccessivamente buia (come si potrà vedere dal filmato, purtroppo non del nostro
Mauro Cocchi, ma dello scrivente e, per questa mostra, anche del contributo di
Roberto Del Guasta) tanto da rendere in alcune zone difficile anche la lettura
delle didascalie, oltre al problema dell’illuminazione dei dipinti con faretti
che spesso danno riflessi tali da disturbare la visione del quadro; a questi
disagi si aggiungeva quello di una continua musica da camera per archi, barocco
seicentesca, diffusa per le sale, alquanto
monotona.
Verso l’uscita dalla mostra,
in una piccola area di riposo, dove sono disposti degli sgabelli
imbottiti, tenuta nell'ombra, alcune
colonne illuminanti tentano, forse, di
riprodurre quel gioco di luce e ombra proprio dell'arte del Caravaggio, come si
può vedere nella (Foto 10), dove ne ho fatto esperimento.
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Foto 10
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Prima di lasciare la sede
della mostra, visto che c'era il libro per i commenti dei visitatori, abbiamo
voluto apporre il nostro con firma mia e di Arturo (Foto 11).
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Foto 11
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Usciti alla luce del sole, ci
siamo ben diretti verso il ristorante per il dovuto e necessario
rifocillamento, con l’allegria di sempre, favorita anche dalla splendida
giornata, come il filmato mostra.
Nel pomeriggio, passeggiata
per il centro di Lucca, verso l’area dell’anfiteatro dove ancora si notano
vestigia romane, giungendo poi alla Basilica di San Frediano, visitata ancora
una volta, come nelle due gite precedenti in questa città.
Infine, l’ultima tappa è
stata la visita dell’entusiasmante Museo Nazionale di Villa Guinigi, illustrato
in una mia guida, come già più volte detto.
Da qui, salendo sulle mura,
per il viale che le percorre - per noi non “del tramonto”, ma ben rilassante -
ci siamo diretti verso la stazione ferroviaria, ben contenti della bella
giornata che abbiamo trascorso collegialmente.
Infine un episodio ha animato
il viaggio di ritorno; un piccione era entrato nella nostra carrozza, al piano
superiore (treno Vivalto), da buon clandestino (Foto 12), ma la pronta cattura
da parte di Roberto (Foto 13), e successivo rilascio fuori dal finestrino, ha
ridato la libertà al pennuto. Raccontando l’episodio, Vincenzo Toscano ha
costatato che “non ci sono più i piccioni viaggiatori di una volta… si sono
imborghesiti anche loro!”
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Foto 12
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Foto 13
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Segue il link al filmato di
questa nostra giornata di cultura e svago.
Le foto e il filmato sono di Massimo, il montaggio del nostro Regista Mauro (Cocchi) ad entrambi vanno i nostri ringraziamenti.
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