venerdì 2 dicembre 2022

Incontro di Mercoledi 30 Novembre 2022 Visita al Museo di S. Maria Novella con i Chiostri.

  


Segue il resoconto della visita di Massimo. Nostra incomparabile guida, che non ringrazieremo mai abbastanza:

 Nella mattina di oggi, 30 novembre 2022, soleggiata, ma battuta dal gelido vento di tramontana, abbiamo concluso la seconda e ultima puntata della visita al fiorentino complesso monastico domenicano di Santa Maria Novella.

La prima puntata, come è noto, era dedicata alla basilica vera e propria (svoltasi il 26 ottobre u.s.), mentre quella di oggi è dedicata ai Chiostri e al Museo.

L'attuale percorso di visita prevede l'ingresso dalla Piazza della Stazione, accedendo direttamente al Chiostrino dei Morti, dove erano sepolti i monaci di questo convento, in terra, ma col tempo, già dal Trecento divenne corredato di cappelle gentilizie alcune delle quali conservano affreschi dell'Orcagna e del Giottino.

Per un corridoio, anch'esso con sepolture, si accede al più noto Chiostro Verde, così detto per il colore prevalente degli affreschi che lo decorano, in monocromo, con scene della Genesi; di questo ciclo di affreschi, quelli delle prime quattro campate sono di Paolo Uccello (Pratovecchio, 1397 - Firenze, 1475), ma oggi, dopo restauro,  esposte nel Museo; nelle altre campate gli affreschi sono di autori ignoti, sempre dello stesso periodo, rimasti in loco, anch'essi restaurati  ma ormai pressoché illeggibili.

Dal suddetto chiostro si accede alla Sala del Capitolo (che è anche una cappella dove si può officiare la messa), maestosa aula a pianta quadrata con soffitto a volta composto di quattro svettanti  vele, capolavoro dell'architetto fra' Jacopo Talenti, finanziato per lascito testamentario dal ricco Buonamico Guidalotti, eretto tra il 1345 e il 1355; l'ambiente oggi è più noto col nome di Cappellone degli Spagnoli da quando fu concesso al seguito di corte di Eleonora di Toledo, moglie del primo granduca mediceo Cosimo I.

Ritengo questo ambiente il più importante di tutta l'area dei chiostri conventuali; interamente affrescato nel 1366 da Andrea di Bonaiuto (detto anche Andrea da Firenze, noto dal 1343, + 1377). Gli affreschi delle quattro pareti e delle quattro vele della volta, narrano, cominciando dalla Crocifissione di Gesù e sua Resurrezione, da cui nasce il Cristianesimo, l'"Azione apostolica" dei monaci Domenicani, come protettori della Fede ortodossa e combattenti le forme di eresia sorte nei tempi, contro le quali diventa vitale lo studio dei dogmi della Fede cristiana attraverso i Dottori della Chiesa. L'ordine domenicano stesso, detto anche dei Predicatori, fondato da San Domenico (Caleregua, Vecchia Castiglia, 1170 - Bologna, 1221), ha dato alla Chiesa uno dei suoi sommi dottori con San Tommaso d'Aquino (Roccasecca, presso Aquino, Napoli, 1225 - Abbazia di Fossanova, Roma, 1274), detto il" Dottore angelico", al quale è dedicata un'intera parete del Cappellone, dove si riassumono tutte le discipline che compongono la "Sapienza" teologica e delle Scienze.

Nelle battaglia contro l'eresia non sono mancati i martiri di quest'ordine e nel Cappellone, un'altra parete, narra la storia di San Pietro Martire, coetaneo di San Tommaso d'Aquino, che morì in una aggressione nella foresta di Seveso, verso Berlessina, nel 1252.

Usciti dal Cappellone, per l'atrio o corridoio delle "quattro porte" si accede nel Chiostro Grande, rettangolare, circondato da un deambulatorio con 54 colonne, che conserva nelle sue lunette un vasto ciclo di affreschi eseguito prevalentemente tra il 1581 e il 1584,  narrante le storie dei maggiori esponenti dell'ordine domenicano, iniziando dal suo fondatore San Domenico, poi San Pietro Martire, San Tommaso d'Aquino,  il nostro vescovo Sant'Antonino (Antonino Pierozzi, Firenze, 1386 - 1459) ed altri ancora; gli affreschi furono eseguiti dal Poccetti, Santi di Tito, Giovanni Maria Butteri, Giovanni Balducci ed altri.

Ha completato la visita il Museo, allestito nella ex Cappella dei Magi, patrocinata dalla famiglia degli Ubriachi, e dal Refettorio nuovo: ambienti a terreno, disposti nel braccio che separa il Chiostro Verde dal Chiostro Grande. Il Museo conserva arredi e suppellettili sacri, i quattro affreschi di Paolo Uccello, un tempo nel Chiostro Verde, un'"Ultima cena" di Alessandro Allori ed un'altra della domenicana suor Plautilla Nelli.

Nel corso della visita ho cercato d'illustrare brevemente le principali vicissitudini edili avvenute nel complesso monastico, tra le quali le demolizioni progressive subite prevalentemente al lato settentrionale del complesso, per l'apertura della piazza della stazione Maria Antonia, prima, e dell'attuale Stazione, poi, oltre ad altri  guasti causati dalla costruzione della Scuola dei Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri.

Suggerisco, per quanto riguarda il Chiostro Grande e l'evoluzione nel tempo dell'area di Piazza della Stazione, di leggere la mia guida "Il Chiostro Grande e il Quartiere Papale", che compilai dopo la visita collegiale che abbiamo fatto il 4 gennaio 2017, quando il Chiostro Grande fu restituito al pubblico.

L'attenzione prestata dai partecipanti di oggi, come a quella della puntata  precedente, mi fa pensare che la visita abbia colto l'interessamento di  tutti.

Il filmato del nostro Cocchi celebrerà anche questa mattinata trascorsa insieme. 

Ringraziamo Massimo e il nostro Regista Mauro (Cocchi).

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Ricordo che entro Domenica 4 Dicembre gli interessati devono comunicare la loro partecipazione al PRANZO DI NATALE 2022.

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Seguono le belle foto di Gianni della sua visita a NY.






 

2 commenti:

Massimo Pinzauti ha detto...

I bei filmati del Cocchi piacciono anche all'estero.
Questa volta ho ricevuto per e-mail il seguente commento da una mia amica francese, indirizzata a guardare il nostro blog.
Qui di seguito la traduzione dal francese della lettera che ho ricevuto.

"Buongiorno Massimo,
Ho appena guardato la vostra ultima visita dei chiostri e del museo di Santa Maria Novella del 30 novembre.
Che meraviglia e che regalo !
Vi invidio di avere tanta bellezza e ammiro la vostra cultura che condividete così bene ai vostri amici.
I miei complimenti anche a Mauro.
A presto e affettuosi pensieri dalla vostra amica Monique. "

Ormai conosce bene il nostro regista.

carlo greco ha detto...

Questi sono gli apprezzamenti e la stima che auspicherei anche da "altri" transalpini. Complimenti a Monique che ci segue dalla Francia; ed anche a te, Massimo, nostra (di noi fortunati colleghi) guida Maxima, ed a te Mauro, apprezzatissimo regista.
E che dire delle belle immagini di Gianni? Mi è sembrato di riesserci (in missione) e spaziare sulla città con simili vedute dall’alto delle Torri Gemelle. Complimenti rinnovati anche a te, Gianni.
Carlo