Recensione della visita di Massimo Pinzauti:
In piazza Ottaviani, a Firenze, nell'edificio che un tempo ospitava il cinema Ariston, è aperto da qualche mese un Museo del Treno con la ragione H-ZERO, nel quale è esposto uno dei più grandi plastici costruiti dai collezionisti di modellistica ferroviaria (in scala H-ZERO, ovvero HO: la scala modellistica più piccola che consente, comunque, la realizzazione realistica e dettagliata del materiale ferroviario mobile e circolante).
Il plastico si sviluppa su una superficie di circa 280 metri quadrati, composto da ben cinque differenti ricostruzioni ambientali.
A questa mostra eravamo presenti in sette e dato il particolare genere di questa esposizione, non poteva mancare un ragazzo; questo ruolo l'ha ben rappresentato Lorenzo, di dieci anni, nipote del nostro Augusto (Respogliati).
All'ingresso del Museo troviamo un bel salone con mostra e vendita di modellini di veicoli ferroviari, libri sul tema delle ferrovie e articoli da regalo inerenti.
Passata la biglietteria entriamo nel salone dove è allestito il suddetto plastico.
Come mostrano alcune foto scattate da Eugenio (Stefani), il plastico sorprende per l'ampiezza e per l'accurata riproduzione realistica di ambienti, attività, persone, strade con veicoli eccetera, come certi "presepi monumentali".
Tutto è reso con un realismo stupefacente; tra le tante cose vediamo un paese tedesco, uno scalo merci in prossimità di una via d'acqua, ambienti montani attraversati da gallerie, pascoli, centri urbani nostri con una grande stazione "coperta", simile a quella di Milano, ma resa trasparente.
Circa 70 treni sono movimentati, controllati da un software da TAV, che comanda arrivi, partenze, soste ai semafori col rosso, scambi, eccetera. Unica nota stonata che ho trovato è che i treni viaggiano tenendo la mano destra invece della sinistra! Giusto per confermare il detto che "l'errore è il marchio di fabbrica delle attività umane!"
La realizzazione di questo plastico ha richiesto un enorme lavoro e non indifferenti capacità di quanti hanno contribuito alla sua realizzazione; ho composto un breve filmato che spero dia la sensazione di quanto sopra detto.
Nella mostra, in due sale al piano superiore, vengono proiettati due interessanti documentari; il primo illustra in breve la storia delle ferrovie e il suo protagonismo nell'arte, soprattutto letteraria e del cinema, specialmente del genere "giallo"; il secondo filmato racconta tutta la storia del "plastico": la sua ideazione, la costruzione, implementazione nel tempo, compreso il trasloco da un precedente sito in Scandicci, all'attuale sua collocazione.
Indubbiamente è un museo da vedere che può piacere anche a chi non è particolarmente interessato al modellismo e alle ferrovie; sicuramente qualunque visitatore rimane affascinato dalla perfezione delle ricostruzioni ambientali, nei più piccoli particolari e con un realismo sicuramente di alto livello.
Per saperne di più è interessante visitare il blog di H-ZERO al link seguente: https://www.hzero.com/esperienze-corso/la-mostra