foto 1 |
Segue la recensione alla mostra "Impressionisti in Normandia" presso il Museo dell'Ospedale degli Innocenti” di Massimo. Naturalmente.
Possiamo ormai definire una tradizione quella di fare una visita museale in Firenze, non troppo impegnativa, tra le festività di Natale e Capodanno. Quest’anno la giornata libera si è presentata venerdì 27 dicembre e abbiamo dedicato il pomeriggio alla mostra presso il Museo dell’Ospedale degli Innocenti dal titolo: “Impressionisti in Normandia – Monet, Bonnard, Corot, Courbet …”.
Come si vede dalla foto di gruppo scattata a fine visita (Foto 1), il numero dei partecipanti è di otto persone, praticamente lo “standard” che riscontriamo negli ultimi anni, tra i quali tre non pensionati Pignone, ma dei carissimi simpatizzanti.
La mostra è veramente interessante per la notevole quantità di dipinti esposti, provenienti dall’estero (prevalente da Caen, Collection Association Peindre en Normandie”, e da collezioni private).
Spendiamo due parole sul termine “Impressionismo”, termine che trae origine dal dipinto che Claude Monet (Parigi, 1840- Giverny, 1926) espose nel 1872 col titolo: “Impression, soleil levant”. Con questo termine si raccoglie tutta uno stile francese dell’800 e oltre, in cui l’importanza del dipinto non è tanto nel soggetto in sé, ma in ciò che ispira, l’impressione all’istante che riceve l’artista dal soggetto che incontra; concetto espresso e difeso anche da Camille Corot (Parigi, 1796 – ivi, 1875) e da Edouard Manet (Parigi, 1832 – ivi, 1883). È, dunque, una pittura “istantanea”, da farsi all’aria aperta, che richiede, per quanto detto, una immediatezza di esecuzione (tipo l’istantanea in termine fotografico), poiché la luce solare, le ombre, le nuvole, i movimenti delle persone, eccetera, mutano continuamente; non è una pittura che si può fare in uno studio e, senza dubbio, la Normandia offre molti spunti per questo genere di pittura. I luoghi maggiormente frequentati dagl’impressionisti ci sono evidenziati su una mappa di quella regione settentrionale della Francia (Foto 2).
foto 2 |
Se questo stile pittorico si è sviluppato si deve molto alla creazione di attrezzature adeguate, perché non c’è arte senza tecnica. Prima cosa, la nascita dei colori prodotti industrialmente e venduti in tubetti, senza quindi perdere tempo per impastare le terre o polveri colorate. Seconda cosa, importante anch’essa, disporre di un’attrezzatura leggera, trasportabile comprendente: cavalletto, cassetta dei colori e pennelli, uno sgabello. Infatti, nella mostra, si evidenzia in un angolo proprio questo aspetto tecnico (Foto 3) e si intuisce di conseguenza, la dimensione ridotta dei dipinti.
foto 3 |
foto 4 |
La mostra a tema, come di consueto in quel Museo, è allestita nei sotterranei che offrono una notevole superficie espositiva. Impossibile qui fare una carrellata dei tanti quadri esposti; ci limitiamo a riprodurne solo alcuni scelti fra tanti meritevoli, cominciando dai pittori più famosi di quel periodo.
Di Claude Monet: “Veduta di Etretat” (Foto 4); poi Camille Corot: “Una spiaggia in Normandia”; Gustave Courbet (Omans, 1819 – La Tour-de-Peilz, 1877): “Marina con mare grosso” (Foto 5); Théodore Géricault (Rouen, 1791 – Parigi, 1824): “Il cavallo dell’intonacatore” (Foto 6). Quest’ultimo autore, sebbene vissuto nel primo quarto del XIX secolo, è in certi sue tele un antesignano dell’impressionismo.
foto 6 |
Passando agli autori meno conosciuti mostriamo altre opere veramente interessanti. Cominciamo con Eugène Boudin (Honfleur, 1824 – Deauville, 1898), nato e morto in Normandia: “Trouville, il molo con l’alta marea” (Foto 7); Charles Daubigny (Parigi, 1817 – ivi, 1878): “Villerville-les-Graves, Raggio di sole” (Foto 8); Jules Noel (Nancy, 1810 – Algeri, 1881): “Lo sbarco del pesce” (Foto 9); Ulysse Butin (Saint-Quintin, 1838 – Parigi, 1883): “L’attesa, il sabato a Villerville” (Foto 10); Eugène Isabey (Parigi, 1803 – ivi, 1886): “Navi nella tempesta” (Foto 11); terminiamo questa breve rassegna di dipinti con l’opera di una pittrice, Berthe Morisot (Bourges, 1841 – Parigi, 1895): “La sorella della pittrice e sua figlia al porto di Cherbourg” (Foto 12).
foto 7 |
foto 8 |
foto 9 |
foto 10 |
foto 11 |
foto 12 |
È una mostra che consiglio di vedere a chi non ha partecipato alla visita odierna; rimarrà aperta tutti i giorni fino al 4 maggio 2025.
Nel costo del biglietto è compresa anche la visita del Museo dell’Ospedale degli Innocenti che consiglio di spenderci un po’ di tempo in questa antica e prestigiosa istituzione, a chi non l’ha mai visto.
Ringraziamo Massimo per la recensione e le foto della visita..
************************************
Colgo l’occasione per augurare :
Tanti Auguri di Buon Anno a Tutti
A proposito consiglio fortemente anche di cliccare sul link
1 commento:
Una mostra interessante con una spiegazione al 'massimo' sempre eccezionale nelle chiarissime descrizioni come in tanti dettagli, anche per chi non c'era. Grazie Massimo!
Arturo Roberto Ranfagni
Posta un commento