sabato 17 maggio 2025

Incontro di mercoledì 14 Maggio 2025

 


Incontro di metà mese molto partecipato. Dopo il caffè e la foto. Paolo Paoli ha dato la buona notizia della disponibilità per la visita al museo ferroviario di Pistoia. Avere il consenso da parte del museo ha richiesto a Paolo un lungo e intenso impegno. La visita a Pistoia, prevista per il 27 Maggio, include anche quella alla “Pistoia sotterranea”. Chi fosse interessato e non è iscritto al gruppo può richiedere di partecipare tramite il “modulo di contatto” del blog. La visita è aperta a tutti.

Per l’annuale ricorrenza della nascita del Blog (sono 11 anni) faccio brevemente il punto delle statistiche. Si nota nell’ultimo anno un aumento degli accessi al blog.

La distribuzione geografica continua a mostrare un elevato accesso dell’estero.

Tralascio le considerazioni relative. Noto che sono positivi gli accessi ma sarebbe auspicabile una maggiore partecipazione attiva e non solo al blog.

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Ricordo l’incontro organizzativo di mercoledì 21 maggio che si terrà alle ore 9,30 presso la Caffetteria Cavour, in via Cavour 148 / 5, all'angolo con via Venezia. Tutti sono invitati a partecipare o ad inviare suggerimenti per i prossimi incontri.

sabato 3 maggio 2025

Incontro di Mercoledi 30 Aprile: Visita alla Collezione Graziano Dainelli.


 


Non sono un appassionato di vecchie moto e simili. Chi crede in una recensione tecnica della visita si sbaglia.

Ho partecipato soprattutto perché ero incuriosito, mi interessava conoscere che tipo era Graziano, mi chiedevo: ma come si fa a raccogliere tante moto antiche, auto ecc.?

Graziano, che per telefono mi pareva un po’ brusco e poco empatico, è invece una persona cordiale, simpatica (solo che riceve continuamente telefonate e forse questo ...).

Conosce bene quel mondo. Dalla storia di ognuna delle sue moto al dettaglio di ogni componente. Ha una conoscenza della tecnologia meccanica impressionante (almeno per me).

La visita, tra una telefonata e l’altra, è stata molto interessante. Ho conosciuto un mondo nuovo di appassionati. Tra loro si è stabilita un’intesa ed un legame con scambio di numeri di telefono ecc.. Sono certo che gli altri partecipanti sono rimasti entusiasti della visita.

Ho capito ancora più l’importanza e il valore culturale del Pignone per Firenze. Di come ha favorito non solo una cultura tecnica progettuale ma anche quella del “fare” cioè una Cultura meccanica “artigianale di alto livello” ancora legata alla antica Cultura “artigianale” fiorentina della quale non si trovano tracce scritte ma opere che meravigliano.

Il finale con i disegni costruttivi del motore Basanti Matteucci ….

Graziano ci ha anche offerto i cantuccini di Prato col vin santo prodotto da un ex collega del Pignone. Senza pensare l’ho bevuto dopo anni che non assaggio vino.

Li ho lasciati che discutevano appassionati e chissà ancora per quanto ...

Chi è appassionato a questo mondo deve conoscere Graziano e le sue moto.

Chi ha partecipato alla visita potrebbe aggiungere informazioni tecniche o quello che vuole.

Saluti al Pilota (che non ha potuto partecipare) da parte di Graziano.

Mauro Cappelli


Segue il commento di Claudio Bartali


bartali claudio
 

bartali claudio ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Incontro di Mercoledi 30 Aprile: Visita alla Collezione Graziano Dainelli.":

Per me, e penso anche per altri che erano presenti, è stato un piacere visitare la collezione privata di moto storiche del nostro ex collega Graziano ora in pensione , che ha voluto condividere con noi il frutto di anni di passione, dedizione e competenze meccaniche. L'esperienza è stata non solo affascinante dal punto di vista tecnico, ma profondamente ispirante sul piano umano.
Per ogni moto esposta Graziano raccontava la sua storia e anche i minimi dettagli tecnici: modelli d'epoca perfettamente restaurati, pezzi rari riportati alla loro forma originale ricambi cercati nei canali di scambio tra collezionisti per garantire la fedele riproduzione della moto secondo gli standard dell'epoca e le regole imposte attualmente per le moto d'epoca. Ciò che ha reso la visita davvero speciale è stato scoprire come le conoscenze acquisite in anni di lavoro presso il Pignone abbiano trovato una nuova vita in questo progetto personale. Le tecniche di lavorazione, la precisione e la mentalità ingegneristica che abbiamo condiviso tra ingegneria e meccanica si sono riflesse nei restauri, trasformandoli in veri e propri capolavori meccanici.
Graziano ha saputo trasmettere la sua passione con entusiasmo e competenza, rispondendo con piacere alle nostre domande e raccontando particolari dettagli e la storia di ciascun modello. E' stato un momento di grande arricchimento, non solo per chi è appassionato di motori, ma per chiunque creda nel valore della competenza tecnica e della passione portata avanti con coerenza e amore.
Questa è una visita che ci ha ricordato quanto il nostro lavoro possa lasciare un impronta duratura , anche al di fuori dell'ambiente aziendale, e quanto la meccanica possa essere una forma d'arte.
Per noi che abbiamo un DNA di ingegneria meccanica applicata poteva essere una occasione per una partecipazione più numerosa.
Un particolare ringraziamento a Graziano Dainelli per la sua ospitalità e disponibilità e grazie anche a chi ha organizzato questo incontro.

Seguono alcune foto inviate da Eugenio Stefani :






lunedì 21 aprile 2025

Incontro di Mercoledi 16 aprile 2025

Un mese è volato e eccoci a parlare dell’incontro di metà mese. Agli incontri di Piazza della Signoria siamo sempre “un bel po’ “, segno della necessità di chiacchierare. Ci sono argomenti che evito di parlare in piazza, soprattutto se mi interessano particolarmente. Non ricordo come ma mi sono trovato a parlare dell’intelligenza artificiale. Ormai da diverso tempo la uso quotidianamente e la trovo estremamente utile. Questo è un argomento divisivo. So che diversi di noi non la pensano così. Invito a provare ad utilizzarla. E’ semplice basta cliccare, ad esempio, su https://chatgpt.com/ e scrivere una domanda. Le prime volte sarete delusi, non fermatevi, imparando voi a fare domande lo sarete sempre meno. Penso che comunque a breve sarà lei a venire da noi e già la usiamo spesso senza saperlo.

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Ricordo l’incontro organizzativo di mercoledì 23 Aprile alle ore 9,30 presso la Caffetteria Cavour, in via Cavour 148 / 5, all'angolo con via Venezia. Tutti sono invitati a partecipare o ad inviare suggerimenti per i prossimi incontri.


martedì 15 aprile 2025

Incontro di Mercoledì 2 aprile 2025: Visita al Museo di Storia Naturale la Specola.

 


Segue la recensione della visita preparata da Luca:

Mercoledì 2 aprile abbiamo effettuato una visita al Museo di Storia Naturale la Specola. Dopo il caffè presso il Caffè Bianchi in piazza San Felice ci siamo portati al palazzo Bini Torrigiani sede storica del museo della Specola dalla fondazione nel 1775 da parte del Granduca Pietro Leopoldo ad oggi. Si sono visitate: la rinnovata raccolta mineralogica, splendidamente presentata, le collezioni di biologia, una selezione di modelli in cera di vegetali e di parti anatomiche umane e animali, ed i "teatrini" dello Zumbo.

La visita è stata molto interessante e lascia comunque spazio ad ulteriori approfondimenti per le parti del museo che non si sono potute visitare in questa occasione, quali la galleria degli scheletri, la tribuna Galileo, il torrino e la raccolta completa delle cere, tutti parti soggette a prenotazione e visita guidata con regole particolari.

Segue nota di Massimo alla foto di gruppo :

La foto di gruppo che è presente in questo post, è stata scattata nell’apposita area attrezzata per “selfie” ma anche per piccoli gruppi in riflessione da un’apposita specchiera lì disposta. Quest’area di “posa” si trova in prossimità di una delle vetrine che conservano esemplari di scimmie.

Il nostro Vincenzo (Toscano), vedendo la foto suddetta in anteprima, con la sua sempre gradita e apprezzata ironia, ha definito questa nostra particolare razza di primati come segue:

Sì, si tratta di alcuni esemplari di "HOMO TECHNOLOGICUS"

Habitat degli esemplari più giovani di questa specie: Nuovo Pignone, dove vivono per circa una quarantina di anni. Successivamente, in età matura, come gli esemplari qui raffigurati, vengono invece lasciati in libertà ... “

Qua trovate il link al filmato realizzato da Massimo.

Ringraziamo Luca, Massimo e Vincenzo.

venerdì 14 marzo 2025

Incontro del 12 Marzo 2025

 


Incontro di metà mese. Solite piacevoli chiacchiere. Festeggiato Luca che aveva compiuto gli anni il giorno prima, così si è offerto di pagare il caffè.

Mentre ci stavamo trasferendo da Piazza della Signoria a quella della Repubblica stavo per chiedere a un collega se anche lui ogni tanto si sente come un ragazzo in un corpo di vecchio, in quel mentre ci siamo incontrati in un ex collega ritardatario che stava sopraggiungendo e la domanda non è stata fatta. La curiosità rimane e la faccio adesso a chi legge….

Ritorno ancora a chiedere di contribuire all’album aggiungendo i nomi dei colleghi che riconoscete nelle foto. Effettivamente diversi colleghi si sono attivati ma mancano ancora diversi nomi e l’album si è arricchito di nuove foto; per cui se anche lo avete fatto vi invito a scorrerlo link all’album  

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Ricordo l’incontro organizzativo di mercoledì 19 Marzo alle ore 9,30 presso la Caffetteria Cavour, in via Cavour 148 / 5, all'angolo con via Venezia. Tutti sono invitati a partecipare o ad inviare suggerimenti per i prossimi incontri.



domenica 2 marzo 2025

Incontro del 26 Febbraio 2025 : Visita al Museo del Treno - HZERO

 

foto 1

Segue la ormai consueta recensione all’incontro di Massimo :

Eccoci alla replica della visita al Museo del Treno-Hzero, in piazza Ottaviani di Firenze.

La prima volta è stata due anni fa, precisamente il 28 dicembre 2022, come possiamo leggere sul nostro blog, nel post di quel giorno, al seguente LINK

Replica necessaria perché la “1a edizione” non fu molto partecipata. Oggi siamo in otto visitatori, tutti per la prima volta, escluso il qui scrivente, e la (Foto 1) di gruppo lo dimostra; tale foto è scattata da me mentre guardiamo, al termine della visita, l’interessante documentario che descrive la nascita e lo sviluppo di questo Museo, nato grazie alla passione per il modellismo e per le ferrovie di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano.

Invito a guardare il blog del Museo che troviamo al  seguente LINK

Rispetto a due anni fa, sono aumentate le offerte del Museo, sia come iniziative di svago per famiglie e infanzia, sia per laboratori di costruzione dei modelli e corsi di modellismo; altra novità è l’apertura di un Bistrot completo di caffetteria e ristorante dal menù ispirato alle pietanze del “viaggiatore ferroviario”.

Ricordiamo che l’attrazione principale del Museo è il grande plastico in scala H-zero (1 : 87) che non sto qui a descrivere nuovamente, ma che si può leggere nella mia recensione della visita precedente al solito link al post del nostro blog, già sopra indicato; in esso si trova anche il link al breve filmato che composi per quella visita dal quale si percepisce l’estensione e la bellezza di quest’opera d’arte link diretto a YouTube: LINK 

Aggiungo qui solo qualche foto eseguite da angolazioni diverse da quelle del filmato, tanto per evidenziare alcune curiosità tra le tante che arricchiscono la riproduzione della vita reale in questa opera gigantesca, fatta d’arte e di tecnica.

Una delle prime ambientazioni colte nel filmato è una città di tipo bavarese con la tipica chiesa, nella quale si nota all’esterno un corteo nuziale (Foto 2) mentre in altra zona della stessa città vediamo un edifico in costruzione (Foto 3).

foto 2

foto 3

Lungo una strada collinare è ricostruito un luogo di ristoro per turisti, con tanto di pulmann in sosta (Foto 4) e se guardiamo più in alto, sulle rocce alpine, è riprodotto un castello arroccato e più in basso transita il “treno rosso del Bernina” (Foto 5). Sul detto castello, dal ponte levatoio, una coppia si affaccia a mirare la valle, ovvero il plastico: sono l’ideatore Giuseppe Paternò e sua moglie (Foto 6).


foto 4

foto 5

foto 6


L’illuminazione dell’ambiente in cui è allestito il plastico segue l’andamento del dì, passando dall’alba al giorno, poi dal tramonto alla notte (Foto 7), creando ulteriore realismo alle ambientazioni.

foto 7

Sicuramente questo plastico è il più grande d’Italia, e tra i più estesi del mondo, con i suoi 280 m2 di superficie, quasi 1 km di binari, 121 semafori, 147 scambi, 359 tratte, dove possono sfrecciare oltre 70 treni in contemporanea, governati da un software da TAV.

Indubbiamente chi si trova di fronte ad un simile plastico non può esimersi dal fotografarlo, come ha fatto Pierluigi (Mina) che vediamo nella (Foto 8) e non in quella di gruppo, non avendo potuto assistere alla proiezione del filmato. Anche chi non ha particolare interesse al modellismo e ai treni rimane comunque affascinato da quanto rappresentato in questo plastico; chiunque può percepire l’arte degli artigiani che hanno costruito le cinque ambientazioni del plastico, tutte con un realismo impressionante: monti, pianure, colline, acque, strade, architetture ferroviarie e civili, automezzi, situazioni della vita quotidiana, ecc.

foto 8

È una visita alla quale non si può mancare.

Ringraziamo Massimo per la recensione della visita, e le foto.

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domenica 16 febbraio 2025

Incontro di Mercoledi 12 Febbraio e AIUTO ...

 


I nomi potrete metterli voi andando sul blog ......

I nostri  incontri di metà mese sono un po’ un balsamo di socialità c’è chi se accorge e chi no. Resta il fatto che fanno tanto bene. Dispiace per i colleghi che vorrebbero ma non possono venire.

Tra i miei discorsi dell’incontro parlo di questo: Carlo Greco aveva mandato  giorni fa una foto di ex colleghi che conoscevo bene ma dei quali non ricordavo più il nome. Dopo mi ha mandato la foto sopra della pensione di Vezzosi con quasi tutti i nomi e anche tra quelli diversi non sarei stato più in grado di ricordare . Riscoprendoli mi si accendevano tante lampadine.

Nel nostro blog esiste un album con tante foto di colleghi. Ho riorganizzato il nostro album di vecchie foto e ho verificato che tutti possono aggiungere commenti alle foto. Ho pensato di chiedere l’aiuto degli ex colleghi per dare un nome di quelli che compaiono nelle foto e se volete potete aggiungere notizie sulle foto riportare fatti, date, luoghi.

Questo lo possono fare anche e soprattutto i colleghi che sono impossibilitati a partecipare agli incontri. Sarebbe bene che chi ha ancora vecchie foto dei colleghi me le mandi per aggiungerle nel nostro album.

E’ un po’ una sfida contro il tempo che vorrebbe cancellare i ricordi dalla nostra mente...

Quindi andate a QUESTO LINK cliccate sulla prima foto e scorretele potete aggiungere i nomi di quelli che conoscete e tutto quello che vi pare, insieme riusciremo a dare il nome ai nostri ex colleghi. .

E’ possibile che nascano problemi informatici non dovete arrendervi. Se ci fossero felice di “darvi una mano”.

Chi le guarda con lo smartphone deve fare click sulla foto e in basso compariranno 4 simboli, il rettangolino serve per i commenti … Per chi usa il PC è ancora più semplice.

Mi aspetto che collaborerete. Non mi deludete!

Grazie

Mauro Cappelli

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Ricordo l’incontro organizzativo di mercoledì 19 Febbraio alle ore 9,30 presso la Caffetteria Cavour, in via Cavour 148 / 5, all'angolo con via Venezia. Tutti sono invitati a partecipare o ad inviare suggerimenti per i prossimi incontri.

giovedì 13 febbraio 2025

Incontro di giovedì 6 febbraio 2025 - Visita alla Casa di Andrea del Sarto

Segue la recensione della visita  di Massimo :


foto 1

La mattina di giovedì 6 febbraio 2025 abbiamo avuto la possibilità di visitare uno dei tanti luoghi di “nicchia” che la città di Firenze sembra contenere in numero vertiginosamente grande.

Questa è stata la volta della Casa di Andrea del Sarto, celebre pittore esponente del Rinascimento fiorentino tra i più eccelsi, nato a Firenze nel 1486 e ivi morto di peste nel 1530.

La partecipazione, come si vede dalla (Foto 1) è stata di ben 15 persone, il massimo consentitoci per la visita.

La casa (Foto 2) si trova in via Gino Capponi 22 (in antico Via dell’Orto dei Serviti, poi di San Sebastiano quando i Pucci costruirono la cappella in SS. Annunziata), all’angolo con via Giuseppe Giusti (a quel tempo via del Mandorlo, dove ebbe uno dei suoi soggiorni, ai primo del Cinquecento, Michelangelo).

foto 2

Andrea del Sarto fece costruire questa casa nel 1520 al suo ritorno dalla Francia: in una zona abitata da diversi artisti, anche in epoche successive, in prossimità della SS. Annunziata dove, nel suo Chiostro grande, si erge la Cappella dei Pittori, ovvero di San Luca (già dedicata alla SS. Trinità) col sacello adibito a sepolcreto degli artisti.

Quando il pittore marchigiano Federico Zùccari (Sant’Angelo in Vado, Urbino, 1540 – Ancona, 1609) giunse a Firenze nel 1577 per completare agli affreschi della Cupola del Duomo, succedendo a Giorgio Vasari (+ 1574), acquistò la dimora dagli eredi di Andrea del Sarto il 25 di gennaio.

Per inciso, tutta la “trama degli affreschi” della Cupola furono concertati col canonico di Santa Maria del Fiore, Vincenzo Borghini che fu anche co-fondatore dell’Accademia del Disegno assieme allo scultore servita Montorsoli e Giorgio Vasari; a tal proposito lo Zùccari celebrò questo colloquio progettuale col Borghini con un disegno oggi conservato al Gabinetto dei Disegni e delle Stampe della Galleria degli Uffizi, qui nella (Foto 3); il pittore è l’uomo all’estremità sinistra con la tuba e alla sua sinistra il Borghini.

foto 3

Poco dopo l’acquisto, nel 1578, lo Zùccari cominciò a fondare l’edificio attiguo (Foto 4), separato dallo edificio di Andrea del Sarto da un giardino, con una facciata estrosa che è un unicum a Firenze, con un misto di laterizi e bugnato in pietraforte, grezza e lavorata (qualcosa di simile esiste solo al Palazzo Budini Gattai, ma nel caso di Palazzo Zuccari l'insieme è molto più originale e ardito); dimostrazione del suo talento artistico come pittore e architetto in una città che fino ad allora aveva già ospitato alcuni dei più conosciuti artisti a livello internazionale.

foto 4

Intenzione dello Zùccari era ben quella di affrescare tutta la casa acquistata, ma riuscì a compiere solo una sala al piano terreno, limitatamente alla volta e alle parti superiori delle pareti. Questa sala è stata l’oggetto principale della nostra visita qui recensita.

Il tema degli affreschi sono il “Tempo” e i “Cicli della Natura”. In particolare, nelle quattro lunette di ciascuna parete sono rappresentate le “Quattro stagioni” che si identificano per le attività loro tipiche. Secondo la mia opinione, quella dell’Inverno è la più significativa, in cui si raffigura un interno col focolare acceso, in uso nella cucina, e con la tavola apparecchiata alla quale siedono lo Zùccari stesso e sua moglie (Foto 5).

foto 5

La casa, dopo lo Zùccari, fu abitata da altri artisti noti; nel 1588 fu data in locazione al pittore Giovan Battista Paggi (Genova, 1554 – Genova, 1627) che poi gli fu venduta nel 1602 dallo stesso Zùccari, ormai gravosa da mantenere ed anche per fronteggiare le spese d’allestimento del proprio palazzo a Roma.

Il Paggi fece eseguire un affresco al piano superiore da allievi del Poccetti, però non oggetto di visita.

Nel Seicento lo studio servì ai pittori Jacopo Vignali (Pratovecchio, 1592 – Firenze, 1664), Baldassarre Franceschini detto il Volterrano (Volterra, 1611 – Firenze, 1690) e Carlo Dolci (Firenze, 1616 – 1686).

In tempi più recenti vi abitò anche lo scrittore Tommaso Landolfi (Pico, 1908 – Ronciglione, 1979).

Nel 1963 il palazzo su via Giusti subì un non troppo consono restauro della facciata, con rifacimenti del pietrame e dello stemma.

Dal 1987 i due corpi dell’edificio appartengono all’Associazione degli Amici del Kunsthistorisches Institut, dopo la donazione della Deutsche Bank, che ha finanziato anche, con altri sponsor, una serie di restauri tra il 1988 e il 2001.

Così, proprio contattando la Segreteria del Kunsthistorsches Institut di Firenze, abbiamo avuto il permesso di visitare la Casa di Andrea del Sarto – Zùccari.

Praticamente la nostra visita di oggi è stata sostanzialmente limitata ad una sala affrescata dallo Zùccari, ma che ha catturato l’interesse e l’ammirazione dei partecipanti. Tra questi, in particolare, il sempre collaborativo Marco Casini mi ha partecipato il suo sintetico ed esaustivo commento che, con sua licenza, trascrivo qui di seguito.

Anche se l'oggetto della visita non era un grande museo, le facciate e, soprattutto, la sala dei ricevimenti mi hanno colpito assai. In particolare ho apprezzato il genio dello Zuccari che ha adattato la sala al piano terreno, valorizzandola sotto l'aspetto spaziale e luminoso. Gli affreschi stimolano laicamente la fantasia, introducono effetti prospettici, colorano l'ambiente. Ci danno anche uno spaccato della vita quotidiana di allora (senza dimenticarci che si moriva giovani... e di peste !). Al soffitto Crono detta il tempo coi segni zodiacali e, attorno si susseguono le stagioni. Non importa se la vista sulla città non c'è. La confusione è relegata al di là dal muro perimetrale a est.”

Un mio breve filmato che trovate qui “linkato” tenta di descrivere quanto sopra.

Prima di concludere questa recensione dobbiamo ringraziare le gentili Sigg.re Ester Fasino e Eva Mussotter del Sekretariat del suindicato Kunsthistoriches Institut per averci concesso la visita a seguito di nostra richiesta come gruppo di pensionati.

Segue la recensione alla visita al museo della Scienza e della tecnica di Eugenio Stefani:

dopo la visita alla casa di Andrea del Castagno  ci siamo recati al vicino museo della Scienza e della tecnica. Dopo aver visitato il primo piano contenente  la parte merceologica del museo stesso  minerali, legnami, semi, eTc. siamo passati a visitare il gabinetto di fisica al pian terreno.

Il gabinetto contiene una moltitudine di strumenti  didattici inerenti i vari campi della fisica dalla meccanica alla elettrologia, dalla idraulica allo studio del suono e della illuminazione,  fotografia e altro..

in questo percorso siamo stati accompagnati dalla responsabile di tutta la collezione che ci ha illustrato la storia, l'evoluzione degli strumenti e il loro apporto per la conoscenza dei principi della fisica nei vari campi.

Seguono alcune foto degli oggetti del Museo :











Ringraziamo Massimo ed Eugenio per le recensioni e le foto.


giovedì 6 febbraio 2025

Incontro del 29 gennaio 2025 : visita agli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti

 

foto 1

Segue la recensione della visita curata da Massimo :

Questa mattina, mercoledì 29 gennaio 2025, abbiamo fatto una delle più articolate visite a Palazzo Pitti rispetto a quelle passate; l’oggetto principale, questa volta, s’intitola: “Appartamenti Reali”.

Tali appartamenti occupano il primo piano dell’ala destra del palazzo e parte del braccio destro sul cortile dell’Ammannati e sono stati restituiti al pubblico dal 21 di questo mese, dopo cinque anni d’intensi restauri e un periodo di chiusura di oltre quindici anni, se non di più.

Ben inteso: non c’è prenotazione per la loro visita, ma l’accesso è contingentato al massimo di venti persone ad ogni ora, iniziando dalle ore dieci, previa iscrizione alle liste orarie disposte all’ingresso della Galleria Palatina, al primo piano. Così, per “afferrare” il primo turno, ci siamo trovati presto alla biglietteria in modo da salire al piano verso le ore 9.00 per l’iscrizione; in tutto sette partecipanti, come mostra la foto di gruppo (Foto 1) scattataci da un gentile impiegato della Galleria, appena usciti dagli Appartamenti.


Dopo l’iscrizione, con quasi un’ora di tempo prima dell’accesso agli Appartamenti, siamo scesi alla Caffetteria nel Cortile dell’Ammannati, approfittando così di visitare anche la “Cappella Palatina”, da pochi anni visibile quotidianamente, accesso dal portico dello stesso cortile, assieme al “Museo delle Icone” che contiene la collezione acquistata dal granduca lorenese Pietro Leopoldo, allestito negli ambienti circostanti la cappella.


Risaliti al primo piano, siamo entrati nella Sala Bianca, per l’occasione punto di ritrovo dei partecipanti alla visita degli Appartamenti. Il percorso attuale di visita è diverso da quello del passato e coinvolge ancora più ambienti, infatti un tempo si visitavano le sale che si affacciano sulla Piazza dei Pitti, per cui si entrava direttamente uscendo dalla Galleria Palatina.


Per inciso, in questi mesi, fino a marzo, la Sala Bianca espone un dipinto, restaurato, acquistato di recente dalle Gallerie per 450.000. €: “La Strega” (Foto 2) del pittore napoletano Salvator Rosa (Napoli, 1615 – Roma, 1673). Una tela che ci dà un’immagine inquietante e ricca di simboli esoterici dei quali il pittore “maledetto” era un cultore. Dopo questo periodo di esposizione temporanea entrerà permanentemente in mostra tra i dipinti del XVII secolo alla Galleria degli Uffizi.


foto 2

Il quartiere degli Appartamenti Reali fu realizzato come impianto nel periodo del governo di Cosimo III (sul trono dal 1670 al 1723) e il primo “inquilino” illustre fu il suo figlio primogenito: il Gran Principe Ferdinando (1663 – 1713), rimasto tale perché premorì al padre. Poi si sono succedute tre dinastie regali: quella dei granduchi lorenesi dal 1737 al 1799, interrotta dalla “parentesi napoleonica” fino al 1814, quindi ancora i Lorena fino al 1859 per concludere con i Savoia quando divennero re d’Italia. È facile pensare che ogni dinastia apportò alle decorazioni e all’arredamento il suo contributo, mosse anche dal mutare dei gusti e delle mode del tempo.




Attualmente, dopo i restauri, l’arredo è stato ripristinato come descritto nella documentazione della Guardaroba del 1911, ovvero all’anno in cui la Regina Margherita restituì il quartiere alla Galleria Palatina; descrizione che comprende tappezzerie, arredi, suppellettili, quadri e quant’altro, per non parlare dei rutilanti lampadari.



Il percorso attuale inizia dalla “Sala di Bona” (Foto 3) che è l’unica rimasta allo stato originale delle grandi sale affrescate da Bernardino Barbatelli detto Poccetti (Firenze, 1548 – ivi, 1612); le pitture rappresentano alcune imprese dei Cavalieri di Santo Stefano (ordine marinaio fondato da Cosimo I) durante il periodo di governo del Granduca Ferdinando I.


foto 3


Prima di proseguire, bisogna segnalare che è impossibile in queste righe dare una descrizione dettagliata di quanto è contenuto di prezioso e di storico in questi Appartamenti Reali; è gioco forza accontentarsi di una carrellata di foto qui presentate seguendo la visita passo, passo.


Dalla “Sala di Bona” si passa nella ”Anticamera del Re” e successivamente nel “Salotto Rosso” (Foto 4) e nello “Studio del Re” (Umberto I).


foto 4


Seguono: la “Camera da letto del Re” (Foto 5) e la “Sala dei Pappagalli” (Foto 6); da quest’ultima si accede al “Salotto della Regina” (Margherita) indicato anche come “Sala Gialla” e poi nella “Camera da letto della Regina” (Foto 7); queste ultime tre sale sono lungo la facciata anteriore del palazzo.


foto 5

foto 6

foto 7

Dalla Camera da letto della Regina si accede al “Gabinetto Ovale” (Foto 8) ovvero “Toletta della Regina” ed infine nel “Gabinetto Rotondo” (Foto 9) o “Sala da lavoro della Regina” dalla quale, se si aprisse la porta-finestra, si accederebbe alla terrazza sopra il rondò di ponente con vista panoramica sulla città.

foto 8

foto 9


A questo punto dobbiamo tornare indietro ripercorrendo le sale fino alla “Sala dei Pappagalli” da dove si raggiunge la “Cappella” (Foto 10) poi il “Salotto Celeste” (Foto 11), un tempo “Sala dei Cimbali”, che dà adito alla “Sala del Trono” (Foto 12) ed infine all’uscita dagli Appartamenti attraverso la “Sala Verde” (Foto 13) nella quale è tornato ad arredarla uno dei celebri stipi conservati a Pitti: lo stipo di “Vittoria della Rovere” (Foto 14).


foto 10


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foto 12 

foto 13

foto 14

Maggiori dettagli concernenti le decorazioni e gli arredi della sale si possono leggere nel sito ufficiale delle Gallerie degli Uffizi; queste descrizioni le ho scaricate nel file qui allegato.

Usciti dagli Appartamenti passando per la Sala Verde, abbiamo fatto una veloce, ma interessante, visita alla Galleria Palatina, ricolma di pitture e ancora di statue e soprammobili; come spesso accade quando si fanno visite ripetute, anche questa volta abbiamo scoperto dei particolari e delle curiosità nascoste sfuggiti nel passato.

Faccio qui giusto due esempi di curiosità emerse nella visita.

Il primo esempio è relativo alla seconda sala della Galleria Palatina, nota come Galleria delle Statue; quest’ambiente all’origine era un portico affacciato sul cortile dell’Ammannati da dove i granduchi potevano assistere alle manifestazioni che si davano nel cortile stesso, in particolari occasioni; solo in epoca successiva il portico è stato tamponato, pur dotandolo di ampie finestre che ci danno ancora quella bella arci-fotografata prospettiva su Boboli.


Il secondo esempio è un inaspettato “Orecchio di Dioniso” nella Sala di Venere: si veda la (Foto 15) e si legga la sua didascalia.

foto 15


La visita è stata, come detto all’inizio, forse la più articolata di tante fatte nel passato e sicuramente ha entusiasmato tutti noi partecipanti.