foto 1 |
Ancora una volta la recensione di Massimo della visita:
In effetti, la temuta pioggia
c'è stata e quindi: Bargello !
Fatta una breve sintesi della
fondazione del Bargello (prima pietra posata nel 1255, 43 anni prima del
Palazzo Vecchio), suo ingrandimento nel Trecento con l'aggiunta dei tre lati
porticati attorno al cortile che chiudono il perimetro col nucleo più antico
del palazzo, nonché delle funzioni pubbliche che si sono succedute in esso,
siamo entrati dal portone della torre per cominciare la nostra visita.
Come ormai succede da qualche
anno, la partecipazione è stata modesta, in tutto sei persone oltre me, come si
vede nella foto di gruppo (Foto 1) che ho scattato.
Il Bargello fu il primo Museo
Nazionale ad essere costituito dal novello Regno d'Italia, quando la capitale
passò per la nostra città; è ricco di molte collezioni provenienti da donazioni
(tra queste è celebre la donazione Carrand) oltre che da acquisizioni, e
l'ordinamento delle opere è prevalentemente per genere.
In questo periodo, purtroppo
per il visitatore, diverse sale sono chiuse per manutenzione e una di queste è
quel grande salone al primo piano, che era la Sala del Consiglio, dove sono
esposte molte delle più note statue dei nostri artisti del Quattrocento;
fortunatamente, quelle trasportabili sono state provvisoriamente esposti nella
saletta al piano terreno (Foto 2), potendo così ammirare i due Davide di
bronzo: quello di Donatello e quello del Verrocchio, ed altro.
foto 2 |
foto 3 |
Qui troviamo la Sala degli
Avori, poi quella degli Smalti, e quindi qualche quadro fiammingo,
suppellettili, anche strumenti per misurazioni e rilevamenti astronomici (Foto
4), molti recuperati dai depositi del Museo.
Anche il secondo piano non è
del tutto visitabile in questo periodo, sempre per lavori di manutenzione; in
particolare sono chiuse l'Armeria, due terzi della sala con le Robbiane e i
piccoli bronzi, la saletta delle statue trecentesche, ma è tornata visibile e
ben allestita, quella delle ceramiche, prevalentemente piatti, vasi,
rinfrescatoi, ecc..
foto 6 |
Per metà fruibile la sala dei
busti e bassorilievi del Quattrocento (Foto 5), ma in compenso, da non molto
tempo, è tornato visitabile il "Medagliere" (Foto 6) con un nuovo
sistema di esposizione e illuminazione che fanno risaltare questi preziosi e
raffinati capolavori.
Oltre il Medagliere la visita
termina con la Saletta delle sculture barocche (Foto 07) dove al centro è il
busto ritratto in marmo scolpito da Gian Lorenzo Bernini della sua gelosamente
amata Costanza Bonarelli (con ferita in fronte da lui procuratagli).
In quella sala abbiamo fatto
la foto di gruppo, catturati dall'espressione di quel busto che si vede a
sinistra del nostro gruppo, eseguito in terra cruda, da Giovanni Gonnelli,
detto il "Cieco di Gambassi" (Gambassi, Firenze, 1603 - Roma, 1656); è il ritratto di un
cardinale, forse di Giovan Carlo de' Medici, fratello del granduca Ferdinando
II, la cui espressione ridanciana e arguta lo abilita a far parte del nostro
gruppo !
Personalmente, non molto
tempo fa, ho fatto un "selfie" con la bella Costanza .... (Foto 08).foto 7
Bisogna dire che, sebbene
attualmente il museo si un po' mutilo, non è mancata la soddisfazione e
l'entusiasmo dei nostri partecipanti.
Ancora una volta dobbiamo ringraziare Massimo per tutto: recensione, guida e foto.