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Segue la consueta recensione
dell'incontro di Massimo :
Come ogni buon incontro da
noi organizzato e messo in atto, la prima tappa è sempre il caffè con i
partecipanti ed oggi, dovendo accedere all'Archivio di Stato di Firenze,
abbiamo scelto il bar "Dolce Amaro" di Borgo la Croce.
Dopo soddisfatto il suddetto obbligo in pochi passi siamo entrati nella hall dell'Archivio di Stato che ospita la mostra a tema "Itinerari di Carta". Con sorpresa abbiamo trovato l'ambiente insolitamente affollato di persone, tra le quali anche un operatore con telecamera da spalla, tutti con una certa animazione; abbiamo poi percepito che erano in attesa del prof. Alessandro Barbèro, ma non per la mostra, bensì per una sua "Lectura magistralis" a fronte del conferimento di una laurea "Honoris causa" dallo stesso ASF; si legga la recensione pubblicata sul Corriere Fiorentino al seguente link
La mostra "Itinerari di Carta - Atlanti, Mappe e Diari", come esplicita la locandina (Foto 2), si è presentata subito interessante. Il percorso, come cita il dépliant, ci trasporta attraverso documenti esemplificativi dei rapporti commerciali tra il Cinquecento e il Settecento.
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Carte nautiche, atlanti, una misteriosa mappa a stampa della città di Pechino (Foto 3), rotoli cartacei in arabo, testimonianze degli scambi dei mercanti fiorentini con l'Oriente (proficui tanto da rendere il fiorino d'oro valuta accettabile dal sultanato), diari e relazioni di viaggio, spesso corredati di disegni descrittivi di ciò che di mirabile il viaggiatore trovava nelle remote terre. Così troviamo una veduta portuale svedese dalla relazione di viaggio di Lorenzo Magalotti, del 1674 (Foto 4), oppure carte nautiche come quella del Mediterraneo composta da Jacopo Russo nel 1520 (Foto 5) fino al più recente Atlante marittimo (1802) di produzione francese per il ministero dell'interno (Foto 6) che raccoglie carte prodotte nel XVIII secolo da Giuseppe Roux e Jacques-Nicolas Bellin.
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Non mancano le opere di
carattere tecnico come il celebre
"Arcano del mare" del quale la (Foto 7) ne mostra due pagine,
compilato da Robert Dudley, duca di Northumberland e conte di Warvik
(1573-1649), vissuto e morto in Toscana, dove, chiamato comunemente Nortumbria,
fu al servizio dei granduchi dopo la sua fuga dal paese d'origine nel 1605; il
testo rappresenta una summa delle conoscenze in campo della navigazione, ma
anche una memoria di alcune sue proprie invenzioni come progettista di nuovi
modelli di galere ed altro.
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Come sopra accennato, sono presenti in mostra molti disegni tecnici rappresentativi di vere e proprie opere ingegneristiche del passato, che hanno particolarmente colpito i viaggiatori del tempo e attraverso i quali possiamo studiarle ancora oggi. Forse una delle maggiori di queste opere è la "Macchina di Marly" (Foto 8): un impianto di pompaggio per prelevare acqua dalla Senna fino ad un serbatoio sulla collina di Marly, sovrastante di 33 metri il parco della reggia di Versailles, per alimentarne le fontane. Altro esempio lo troviamo nel diario di viaggio di Pietro Guerrini in cui una tavola mostra l'ingegno per alimentare l'acqua alla fontana della Samatitana posta sul Ponte Nuovo di Parigi (Foto 9) ed ancora un'altra veduta "che mostra in che maniera alzino l'acqua sulla torre ad Augusta" (Foto 10).
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Interessante la breve
presentazione filmata di Paola d'Orsi,
attuale direttrice dell'Archivio, e collaboratori al link .
Una mostra breve, ma molto
interessante e piuttosto insolita; un allestimento concepito con criterio
didattico e di massima fruizione delle opere esposte (Foto 11).
Ringraziamo ancora una volta
Massimo per la recensione e le foto. Sarebbe gradito che anche altri
partecipanti si prendessero, ogni tanto, tale onere.