Quel Mercoledi di Gennaio "dei
coraggiosi…" ci rifugiammo in Palazzo Vecchio io rimasi a scongelare ammirando la
Carta della Catena per tutto il tempo, Massimo invece no e così oggi abbiamo la
possibilità di sapere "tutto" sul Brindellone anzi sul Tentennone.
Massimo infatti ci invia questa bella Guida dove tra l'altro dice :
Da qualche tempo sentiamo chiamare col nome di
Brindellone il Carro del Fuoco (quello dello “Scoppio del Carro” e che è l’unico Carro sopravvissuto di tanti che ve
n’erano nel passato), prevalentemente dagli speaker televisivi locali e sui giornali.
Attribuire tale aggettivo di Brindellone al Carro pasquale (che da bravo
oggetto fiorentino ha sì il suo soprannome, ma è “Tentennone”, e chi lo vede
muoversi dal suo deposito sul Prato fino alla sua postazione davanti al Duomo
capisce perché) è quanto di più errato si possa fare e tale errore cominciò
proprio con un articolo scritto da un giornalista ignaro della storia e anche
della lingua italiana …
La Guida, come al solito
curatissima e molto dettagliata, illustra la storia dalle origini del Carro
di San Giovanni da non confondere (come ho fatto io) con quello utilizzato per lo "Scoppio Pasquale". Ci troverete tante informazioni
e notizie interessanti. Tenete presente che la Mostra chiude il 7 Marzo ….
Quà trovate la Guida che ho anche
inserita nella raccolta " Le Guide di Massimo"
Ringraziamo ancora una volta
Massimo per il suo lavoro.
NB La foto si riferisce al Carro dello "Scoppio Pasquale" |
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Mercoledi 1° Marzo è prevista
la visita al Museo di San Marco con ritrovo alle ore 9,30 al centro di Piazza
S. Marco. Costo del biglietto intero 4 €.
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Tanti Saluti a tutti da Roberto (Marchetti) ....che adesso vive in Umbria ma ogni tanto passa da Firenze.
1 commento:
Mauro
L'articolo è sul Carro di San Giovanni o della Zecca, non su quello dello Scoppio. Si parla di un carro che non esiste più dal 1810, oggetto della mostra. Non si fa la storia del carro del fuoco, quello della famiglia Pazzi che ancora fa il suo lavoro per Pasqua.
Non capisco come tu possa aver equivocato.
Massimo Pinzauti
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