giovedì 4 ottobre 2018

Le Missioni: Ad Aulla: OTO-MELARA



 
Al Pignone chi più e chi meno  "andavamo in missione". Ognuno di noi avrebbe molto da raccontare sulle sue missioni. Abbiamo intenzione, a breve, di riordinare e raccogliere assieme i post sulle missioni. Già nel blog sotto l'etichette "missioni" ne trovate diversi.
Qualcuno riporta soprattutto aneddoti , altri illustrano in cosa cosa consistevano "ai nostri tempi" le missioni e quindi hanno un valore anche documentale. A tale scopo pensavamo anche di allegare alcuni documenti.
C'erano le missioni brevi e quelle che duravano anche mesi spesso in luoghi "disagiati". Questa che trovate oggi riguarda una missione di meno di una giornata. E' veramente piacevole da leggere e interessante ce lo manda Massimo. Con la sua solita precisione e la sorprendente dettagliata documentazione di fatti cosi lontani nel tempo. Infine ci regala un vivo ricordo dell'Ing. Nava
Invitiamo gli ex colleghi ad inviarci articoli, documenti, ricordi delle loro missioni.
Qua trovate la missione di Massimo  (se avete problemi di visualizzazione scaricatelo ..)

5 commenti:

Unknown ha detto...

A proposito di missioni.
Mi ricordo ancora del Turella...detto "Forbice d'oro"...sappiamo bene perche'.

Saluti e abbarcci
Alessandro

Stefano Burberi ha detto...

Ricordo anche io il fatto menzionato da Carlo Greco.
Se non vado errato si trattava della paletta di chiusura del penultimo stadio di una turbina a vapore a condensazione, che a quell' epoca erano fissate nella cava di introduzione delle palette con 2 viti inserite in un foro filettato, disposto radialmente, con l' asse esattamente sul piano di unione fra il piede della pala e la cava di introduzione.
La vite è quindi avvitata per metà circonferenza sul rotore e per metà sul piede della pala, ed è sollecitata a taglio nel contrastare la forza centrifuga a cui è soggetta la pala.
In quel caso uno dei due fori filettati era disassato e la vite non trattenne la pala durante la sovravelocità.

carlo greco ha detto...

Ciao Stefano, precisamente; hai una memoria da Pico d.M.ed io non mi sono inoltrato in quei dettagli per brevità. Ma non ricordo se il sistema di chiusura venne poi migliorato.
. ..ed in questi giorni ho incontrato Adriano G., fresco pensionato, ex addetto ai bunkers (prima in quello interrato, poi a quello a livello, che mi ha riferito di un altro grosso incidente occorso ad una girante aperta (tipo SRL) che saltò (rottura del giunto?) e fece uno strucinio dentro il bunker, che fu poi ulteriormente adeguato.
E a quel tempo, se ricordi, l’operatore era sistemato in un vano interrato anch’esso!

Stefano Burberi ha detto...

Ciao Carlo, non ricordo neppure io se il sistema di chiusura fu migliorato, ma sicuramente furono installate nuove macchine utensili per fare quel lavoro con più cura.
Ricordo anche io il vano interrato per l' operatore del bunker, infatti ebbi occasione di vedere la prova di sovravelocità di un rotore su cui era montato l' ultimo stadio di bassa pressione, tipo SK 28, che avevamo modificato aggiungendo un tettuccio con taglio a "Z" per lo smorzamento delle vibrazioni, al posto del filo.
Se non sbaglio, l' incidente della girante avvenne in uno dei bunker ad asse verticale per la prova di sovravelocità delle giranti. Credo che si ruppe il sistema di aggancio dell' attrezzatura porta girante, e questa rotolò lungo la superficie cilindrica del bunker per un periodo molto lungo, facendo un trucinio dell' ottanta.
Mercoledì presenzierò per conto di ENI la prova di sovravelocità di alcune giranti per il Progetto Coral, e chiederò agli operatori se conoscono ulteriori dettagli.

Anonimo ha detto...

Massimo Pinzauti precisa quanto segue.
La prima girante centrifuga che esplose del topo chiuso avvenne nel bunker verticale, inizi anni 80 per probabile cedimento del sistema di trascinamento. Poi ne esplose una tipo SRL, aperta, per errore di progettazione da parte di co/ce (Questa la ricordo bene perché fui poi io, di Risv,a riprogettala.
Infine ci fu la più grossa esplosione nel bunker dei rotori, quello interrato della nostra storia. Era una girante tipo SRL di 800 mm di diametro in 17-4 PH per l'impianto acido nitrico di Amber.Esplose perché il trattamento termico che fecero alla girante non raggiunse al cuore del pezzo le caratteristiche che doveva avere secondo progetto. Fu la più grossa delle esplosioni.