venerdì 11 settembre 2015

La Pigna e il Pignone, e se si fossero sbagliati anche loro ?



 
Fino al 1994 un logo del Pignone, almeno sui disegni, era la Pigna. Così, per anni ero convinto, che la Fonderia del Pignone fossa sorta dove c'era un "grande albero di pino". Quando scoprii che tutto il quartiere aveva quel nome conclusi che aveva preso il nome dalla presenza della omonima fonderia, o comunque in relazione a quell'albero.  
Tutto sbagliato, informandomi ho saputo, dal Repetti,  che:
"a questo luogo dato il nome di Pignone per esser quivi da tempo immemorabile il Porto d’Arno per lo scalo dei navicelli che recano le merci da Livorno a Firenze o viceversa, mediante i pignoni o sproni dei muraglioni costruiti sulla ripa sinistra del fiume".
Ma allora perché dare usare la Pigna come logo ? Forse anche l'inventore del logo aveva fatto, sbagliando, le stesse mie considerazioni, o comunque si era fatto ingannare dal nome ?
Cercando un po’ ho concluso che la "Pigna" era una invenzione abbastanza recente successiva all'ultimo dopoguerra. 
Forse tra noi qualcuno ha la risposta o maggiori informazioni. Mi sembra di ricordare che erano soprattutto gli alternativi che usavano la "Pigna". Forza cercate di ricordare! 



2 commenti:

carlo greco ha detto...

Da Carlo Greco
Tempo fa spulciando in Internet avevo letto, sull'archivio storico del Comune di Firenze, più o meno le stese cose riguardo l'origine del nome Pignone, ma non ero arrivato a fare le tue valutazioni. Ho ripreso quelle memorie che riporto qui sotto. E' plausibile: qualcuno ha ecceduto in fantasia e non conoscenza dei precedenti storici.
QUOTE
http://wwwext.comune.fi.it/archiviostorico/narratives/Images/Orange/ArchivioStorico.jpg
Firenze al lavoro: sviluppo e impatto ambientale delle manifatture
Indice del percorso L'oltrarno e il "polo industriale" del Pignone
Proposte del gonfaloniere del 1838 per risolvere il problema dell'insalubrità dell'aria in Oltrarno, causata dalla presenza di varie manifatture inquinanti
( ASCFi, Gonfaloniere, 499, n. reg. 123 )

Nel corso dell'Ottocento molte manifatture e lavorazioni si trasferirono - o furono impiantate ex novo - in Oltrarno, nella zona vicino al fiume, chiamata Pignone: il termine indicava una grossa bitta (colonna) per ormeggiare le barche e ricordava l'esistenza di un vecchio scalo dei navicelli. Impianti «industriali» come l'ammazzatoio pubblico, le fonderie, il gasometro, furono costruiti dunque nella località La Sardigna - termine probabilmente derivante dallo spagnolo «sardinha» (carogna) -, che in effetti era una specie di discarica a cielo aperto di immondizie, dove si seppellivano appunto anche le carogne degli animali. Questa zona così poco ospitale era passata nel 1782 dalla Camera di commercio alla Comunità, che l'aveva poi assegnata in appalto. La nascita e lo sviluppo di questo «polo industriale» dimostra quanto Firenze si stesse trasformando: anche in seguito al notevole aumento della popolazione e alla necessità di risolvere il problema degli alloggi, l'amministrazione cittadina cercò di «spingere» verso l'esterno delle mura e comunque verso le zone periferiche gli impianti più ingombranti e inquinanti. Tutto ciò fece dell'Oltrarno e in particolare di S. Frediano - già riempitosi di concerie, fabbriche di corde armoniche e di sego, di amido, ecc. - un quartiere davvero poco salubre per i suoi sempre più numerosi abitanti.
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UNQUOTE

Gigi Mina ha detto...

Anche nei Compressori Centrifughi veniva installata la PIGNA.
Quando veniva impostata la DISTINTA GENERALE della commessa, alla sezione Parti Comuni al Gruppo, veniva subito inserito il codice materiale della PIGNA e quello dei ribattini per il suo fissaggio sulla macchina.Materiali che erano esistenti a MAGE.Per un certo periodo le"flange di chiusura" del "coperchio lato opposto giunto"
nascevano di fusione con la Pigna al centro, in rilievo.Col tempo, la necessità di installare delle sonde di estremità per rilevare lo spostamento assiale del rotore,
queste flange sono costruite in acciao a faccia piana per il fissaggio della sonde stesse. Tutti conoscono questo tipo di progettazione ma è sempre piacevole ricordarlo.