domenica 15 maggio 2022

Incontro dell'11 Maggio 2022: Visita alla città di Lucca e la mostra “I pittori della Luce: da Caravaggio a Paolini”.

 

  

Foto 1

"Quelli del Pignone", infaticabili, sono stati per la terza volta Lucca…
Sempre Massimo organizzatore, ormai professionale, di queste visite ci fa il resoconto della giornata :

 La mostra “I PITTORI DELLA LUCE – da Caravaggio a Paolini” ha dato l’occasione per questa terza nostra gita a Lucca (rammento: la prima fu mercoledì 27 settembre 2017, la seconda recentissima giovedì 28 aprile 2022).

 Gli otto partecipanti (Foto 01), dei quali alcuni non avevano potuto partecipare alle due precedenti gite, hanno dettato l’itinerario di questa edizione per dare a tutti un minimo di percezione dei tesori di questa città.

 Così, per giungere alla Ex Cavallerizza, sede della mostra di cui sopra, compiuta la salutare degustazione del caffè con pasticcino, siamo arrivati in Piazza delle Catene dove è il Palazzo Pretorio e  la ben nota chiesa di San Michele in Foro, visitata anche all’interno (vedasi i post delle precedenti visite).

 Da qui, per raggiungere la sede della mostra abbiamo proseguito verso ponente, passando per Piazza Cittadella, dove dal 1993 c’è il monumento in bronzo dedicato a G. Puccini (vedasi post del 28 aprile c.a.), e continuando per via San Paolino abbiamo raggiunto il Piazzale G. Verdi, presso i bastioni dell’Arboreo Cerchio, dove l’edificio cosiddetto della Ex Cavallerizza ospita da qualche anno le mostre a tema come quella odierna.

 La mostra  “I Pittori della Luce“, curata da Vittorio Sgarbi, presenta più di 90 opere (pitture ad olio) di autori che hanno accolto l’”innovazione” del Caravaggio (Michelangelo Merisi, Milano 1571 – Porto Ercole, 1610, detto Caravaggio): innovazione-invenzione per la quale nei suoi dipinti della maturità, la luce è esaltata circondandola, immergendola nell’ombra (Foto 02); fece dunque scuola, sia pure senza bottega, diventando riferimento esemplare per molti artisti del Seicento quali:

 

Foto 2

Orazio Gentileschi (Pisa, 1563 – Londra, 1639) (Foto 03), Valentin de Boulogne (Coulommiers, 1591 – Roma, 1632) (Foto 04), Jusepe de Ribera (Jativa, 1591 – Napoli, 1652) (Foto 05), Trophime Bigot (Arles, 1579 - Avignone, 1650) detto Maestro del lume di candela (Foto 06), poi l’eccelso lucchese Pietro Paolini (Lucca, 1603-1681) (Foto 07) e (Foto 08), Pietro Ricchi, detto il Lucchese (Lucca, 1606 – Udine, 1675) (Foto 09), e molti altri autori, non solo italiani, ma anche d’oltralpe, il cui elenco sarebbe troppo lungo da farsi qui.

Foto 3
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Indubbiamente una mostra interessante che raccoglie opere d’arte per lo più provenienti da collezioni private e quindi raramente visibili dal grande pubblico.

 Un appunto va però espresso sull’allestimento o meglio dell’ambientazione che, sebbene suggestiva, è eccessivamente buia (come si potrà vedere dal filmato, purtroppo non del nostro Mauro Cocchi, ma dello scrivente e, per questa mostra, anche del contributo di Roberto Del Guasta) tanto da rendere in alcune zone difficile anche la lettura delle didascalie, oltre al problema dell’illuminazione dei dipinti con faretti che spesso danno riflessi tali da disturbare la visione del quadro; a questi disagi si aggiungeva quello di una continua musica da camera per archi, barocco seicentesca, diffusa per le sale, alquanto  monotona.

 Verso l’uscita dalla mostra, in una piccola area di riposo, dove sono disposti degli sgabelli imbottiti,  tenuta nell'ombra, alcune colonne illuminanti  tentano, forse, di riprodurre quel gioco di luce e ombra proprio dell'arte del Caravaggio, come si può vedere nella (Foto 10), dove ne ho fatto esperimento.

 

Foto 10

Prima di lasciare la sede della mostra, visto che c'era il libro per i commenti dei visitatori, abbiamo voluto apporre il nostro con firma mia e di Arturo (Foto 11).

 

Foto 11

Usciti alla luce del sole, ci siamo ben diretti verso il ristorante per il dovuto e necessario rifocillamento, con l’allegria di sempre, favorita anche dalla splendida giornata, come il filmato mostra.

 Nel pomeriggio, passeggiata per il centro di Lucca, verso l’area dell’anfiteatro dove ancora si notano vestigia romane, giungendo poi alla Basilica di San Frediano, visitata ancora una volta, come nelle due gite precedenti in questa città.

 Infine, l’ultima tappa è stata la visita dell’entusiasmante Museo Nazionale di Villa Guinigi, illustrato in una mia guida, come già più volte detto.

 Da qui, salendo sulle mura, per il viale che le percorre - per noi non “del tramonto”, ma ben rilassante - ci siamo diretti verso la stazione ferroviaria, ben contenti della bella giornata che abbiamo trascorso collegialmente.

 Infine un episodio ha animato il viaggio di ritorno; un piccione era entrato nella nostra carrozza, al piano superiore (treno Vivalto), da buon clandestino (Foto 12), ma la pronta cattura da parte di Roberto (Foto 13), e successivo rilascio fuori dal finestrino, ha ridato la libertà al pennuto. Raccontando l’episodio, Vincenzo Toscano ha costatato che “non ci sono più i piccioni viaggiatori di una volta… si sono imborghesiti anche loro!”

 

Foto 12

Foto 13

Segue il link al filmato di questa nostra giornata di cultura e svago.

Le foto e il filmato sono di Massimo, il montaggio del nostro Regista Mauro (Cocchi) ad entrambi vanno i nostri ringraziamenti.  

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sabato 30 aprile 2022

Incontro di giovedì 28 aprile 2022: Seconda visita alla città di Lucca.

 

Foto 1

Di seguito la recensione alla visita, del nostro Massimo:

Come di consuetudine, la giornata climaticamente era perfetta! Il numero dei partecipanti, questa volta, alquanto scarso, come mostra la foto 1 scattata all’arrivo a Lucca, nella piazza Ricasoli, fuori la stazione F.S.

 Comunque abbiamo fatto il nostro tour, come da programma, iniziando con la tradizionale sosta al bar per caffè e pasticcino!

Foto 2

Foto 3
  Il primo luogo visitato è il Museo Nazionale di Palazzo Mansi, dal signorile ingresso (Foto 02), giardino e porticato sul retro (Foto 03); il palazzo rappresenta pienamente il censo della ricca famiglia Mansi, mercanti lucchesi. L’interno comprende sale di rappresentanza seicentesche, tra le quali una Sala da Ballo (Foto 04) e anche una suite di salotti decorati con magnifici “arazzi fiamminghi” (Foto 05) con storie di Aureliano e Zenobia.

 

Foto 4

Foto 5

Il palazzo ospita anche una ricca pinacoteca di autori dal XV al XVII secolo, i cui dipinti, in maggior parte, furono donati dal granduca di Toscana dopo il 1847, quando il duca di Lucca, Carlo di Borbone-Parma, vendette il ducato di Lucca al Granducato di Toscana. Opera insigne di tale raccolta è il Ritratto di giovane, del Pontormo  (Figura 06), oltre a numerosi altri ritratti del Sustermans, Bronzino, pitture di soggetto sacro, ma anche profane e di genere, nature morte, alcune di fiamminghe; caratteristica è anche una serie di tele rappresentanti delle battaglie, principalmente del Salvator Rosa (Figura 07).

 

figura 6

Figura 7

Usciti dal Palazzo Mansi, per raggiungere la chiesa di San Michele in Foro (già oggetto della prima visita di Lucca), siamo passati per Piazza Cittadella dove si erge, dal 1994, il monumento in bronzo a Giacomo Puccini (Foto 08) di Vito Tongiani (nella stessa piazza ha ingresso il museo dedicato al maestro).

 

Foto 8

Dopo San Michele in Foro, visita dell’antica chiesa di San Frediano (eretta dall’XI al XII secolo, con ampliamenti successivi), dove, a sorpresa, nella piazza antistante si esibiva una cantante che si accompagnava con un antico modello di liuto (Foto 09); l’interno maestoso della chiesa conserva ancora in vista le bellissime capriate del tetto (Foto 10) e molte opere d’arte dal XII secolo, come la celebre Fonte lustrale (Foto 11), al XVI-XVII secolo. Nella cappella laterale della navata sinistra, detta Cappella del Crocifisso o di Sant’Agostino, si può ammirare un bel ciclo di affreschi (1508-1509) del bolognese Amico Aspertini con storie di Sant’Agostino, del Volto Santo, di San Frediano vescovo di Lucca (VI secolo); in particolare di quest’ultimo è una scena in cui “il Santo traccia il nuovo percorso del fiume Serchio, mentre si sta lavorando invano per arginarlo” (Foto 12).

Foto 9

 

Foto 10



Foto 11
Foto 12


Il percorso del mattino si è concluso passando per l’area dell’anfiteatro romano, dove in un tratto della via che la circonda se ne vedono ancora delle vestigia, mentre quello che era l’arenile è diventato una pittoresca piazza (Foto 13), un tempo adibita a mercato; quindi proseguendo verso il fossato che ad est lambiva le mura duecentesche siamo giunti alla Piazza di San Francesco, per la dovuta e apprezzata pausa pranzo, passando presso la Colonna della Madonna dello Stellario (Foto 14), dello scultore Giovanni Lazzoni, eretta nel 1687.

 


Foto 13

Foto 14

Nel pomeriggio, visita dell’altro Museo Nazionale di Lucca: Villa Guinigi, un vero scrigno di tesori, del quale a suo tempo ho composto una “guida” che si può leggere e scaricare dal nostro blog, alla sezione “Le guide di Massimo”. Conclusa quest’ultima tappa dell’itinerario, salendo sul viale dell’Arboreo Cerchio (lungo le mura bastionate della città), ne abbiamo percorso un tratto da est verso sud, scendendo poi all’abside del Duomo; da qui, percorrendo la via lungo il fianco settentrionale della cattedrale, abbiamo raggiunto Piazza San Martino dove prospetta la facciata (Foto 15) e quindi, per Piazza Napoleone e Porta San Pietro, siamo tornati alla Stazione F.S.

 

Foto 15
 

Dobbiamo ancora una volta ringraziare Massimo per il suo impegno di qualità nell'organizzare e guidare le nostre visite. 

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Mercoledì 20 Aprile, il nostro Arturo  presso la Biblioteca delle Oblate ha presentato  il suo libro :

LA COOPERATIVA DI CONSUMO DEL POPOLO DEL MADONNONE -

Dalle botteghe di quartiere ai supermercati cittadini”.  

Il nostro Regista Mauro (Cocchi) ha realizzato questo bel filmato.

 

giovedì 14 aprile 2022

Incontro di Mercoledi 13 Aprile ...

 

Con e ....

 ..  Senza
 A giudicare dalla partecipazione ai nostri incontri  direi che stiamo tornando all'affluenza del pre-Covid. I nuovi ex-colleghi sono sempre i benvenuti. 

Anticipiamo che è in programma un pranzo al Torrino di Santarosa …troverete presto notizie  sul blog.

Dopo il caffè  alcuni dei partecipanti all'incontro si sono trasferiti in via del Parione 35a/R presso la Bottega artigiana Riccardo Luci, specializzata nella fabbricazione di carte marmorizzate. Mauro (Cocchi) era presente è così ha realizzato un bel filmato che trovate qui.

Chi fosse interessato può contattare Massimo (tramite il nostro recapito Email).

Ricordiamo che  il nostro Arturo Ranfagni il giorno Mercoledì 20 Aprile 2022 alle ore 17,30 presenterà, presso la Biblioteca delle Oblate, (Via dell’Oriuolo 24 Firenze), il suo libro :

 LA COOPERATIVA DI CONSUMO DEL POPOLO DEL MADONNONE -

Dalle botteghe di quartiere ai supermercati cittadini”.

 La partecipazione è gratuita su prenotazione. Per informazioni e prenotazioni telefonare al numero 055.2616523 oppure via email bibliotecadelleoblate@comune.fi.it.

Qua  trovate il volantino della presentazione con ulteriori informazioni.

Ringraziamo Massimo, Mauro (Cocchi) e Arturo.

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Mercoledi prossimo 20 Aprile alle ore 10 ci troviamo al Torrino di Santa Rosa per organizzare i prossimi incontri.


venerdì 1 aprile 2022

Incontro di Mercoledi 30 Marzo 2022 : Visita alla mostra su Donatello, (Palazzo Strozzi)

Ecco come Massimo ci descrive la visita:

La pioviggine di questo pomeriggio non ci ha distolto dal compiere la programmata visita alla mostra su Donatello, allestita a Palazzo Strozzi.

 In circa dieci partecipanti (Foto sopra) abbiamo apprezzato l’allestimento delle opere di questo scultore fiorentino (vissuto ben 80 anni; Firenze, 1386 ca. –  1466) nato alla fine del ‘300, pochi anni  dopo il Brunelleschi, che, come il famoso architetto, ha superato il ponte dall’arte gotica a quella rinascimentale.

Molte sono le opere in mostra provenienti dai maggiori musei e gallerie estere delle quali si dà qui di seguito un breve repertorio. 

Il Victoria and Albert Museum di Londra ha esposto una “Madonna col Bambino” in terracotta :

 e un bassorilievo in marmo raffigurante una “Madonna col Bambino e quattro angeli” :


 Dalla National Gallery di Washigton, proviene una “Madonna col Bambino”, scolpita in legno e dipinta:

mentre dal Louvre di Parigi osserviamo un’altra “Madonna col Bambino”, modellata a bassorilievo in terracotta:

 

 

Una graziosa statuetta in bronzo “Spiritello con tamburello” proveniente da Berlino, Staatliche Museen, Skulpturensammlung.

 

Ovviamente non sono mancati i contributi del fiorentino Museo del Bargello, ma anche da altre località tosane e padane.

Già dalla breve rassegna qui fatta si comprende che la mostra ben illustra tutta l’arte del Donatello, scultore in marmo a tutto tondo e in bassorilievo, scultore anche del legno, ma anche plastificatore con le composizioni a stucco e in terracotta, spesso dipinte, infine bronzista dalle piccole alle grandi statue.
Alle opere di Donatello, si affiancano quelle di altri maestri  che hanno percepito la lezione di Donatello e ne hanno interpretato l’innovazione da lui apportata all’arte; Donatello non ha ispirato solo scultori, ma anche pittori con dipinti di manifesta influenza donatelliana e questo aspetto è messo in evidenza, nella mostra, accostando le opere scultoree del maestro con alcuni dipinti che ne hanno tratto lo stile; un esempio per tutti ce l’offre l’accostamento del bassorilievo in marmo proveniente dal Victoria and Albert Museum di Londra, sopra citato, col dipinto di Filippo Lippi con “Madonna col Bambino, sei angeli, dieci santi e donatori” :

 

Su questo tema dell’influenza dello stile primo-rinascimento di Donatello sulla pittura, si trovano esposti molti dipinti di autori nordici come Marco Zoppo (di Cento, Ferrara), Liberale da Verona (di cui sono più celebri le miniature), del bresciano Vincenzo Foppa, del veneziano Giovanni Bellini e, infine, anche da più lontano come il croato Giorgio Schiavone (Giorgio Chiulinovich, nato a Scardona nel 1433, morto a Sebenico, 1504), del quale si mostra qui una “Madonna col Bambino”, dai Musei Reali di Torino :

 

Ovviamente è impossibile descrivere qui le tante opere esposte nelle ampie sale del palazzo delle quali la foto seguente dà un’immagine:


Giusto un esempio delle opere eseguite dal maestro per cattedrali e basiliche in Padana ce l’offre il bellissimo bassorilievo in bronzo con “Il miracolo della mula”, dalla vita di Sant’Antonio da Padova, parte del dossale dell’altar maggiore della Basilica del Santo a Padova:
 
 

La mostra si è rivelata veramente interessante che merita di essere visitata, come fu quella del Verrocchio.

 Il filmato del nostro Mauro Cocchi ci illustrerà bene questo pomeriggio passato in compagnia e nell’arte, quella con la A maiuscola!.

QUA IL FILMATO

Non ci resta, come al solito, che ringraziare i nostri Massimo e Mauro (Cocchi).

 

giovedì 17 marzo 2022

Incontro di Mercoledì 16 Marzo 2022

 


Solito incontro ma sempre diverso, sempre piacevole. Soliti amici ma anche nuovi vecchi colleghi che si rivedono dopo diversi anni. Mi ha fatto molto piacere rivedere Roberto detto Bob che è venuto per la prima volta al nostro incontro. Lunghissima chiacchierata tante notizie del vecchio Pignone cose vecchie ma nuove, mai sapute, cose sorprendenti. Questi sono i nostri incontri. Invito gli ex colleghi  che possono a partecipare, a venire, a provare.  I nostri incontri fanno bene molto meglio delle medicine.
Se non conoscete nessuno è anche meglio nuove conoscenze nuovi  amici. Personalmente credo di aver fatto più "amicizie" con ex colleghi che non avevo conosciuto al Pignone.

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 Un'altra guida di Massimo: La pinacoteca del castello di stenico, Valli Giudicarie (Trentino).

E' più di una guida. Veramente completa, quasi 50 pagine, con richiami storici e una dettagliata documentazione genealogica. Dovete proprio leggerla. La trovate qua

Ringraziamo ancora Massimo per il suo impegno.

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 Mercoledi prossimo 23 Marzo ci troviamo alle ore 10 in Piazza SS Annunziata per prendere il caffè al vicino Bar Robiglio e programmare  i prossimi incontri. 


 

venerdì 4 marzo 2022

Incontro di Mercoledì 2 marzo visita alla mostra: Natura collecta Natura exhibita.

Foto 1

Ecco come Massimo ci descrive la visita alla mostra:

 Mercoledì 2 marzo (le Sacre Ceneri) si è svolta la programmata visita alla mostra Natura collecta Natura exhibita, allestita nei sotterranei della basilica fiorentina di San Lorenzo.

Gruppo modesto di sette partecipanti, come si vede nella foto scattata alla fine del percorso di visita (Foto 1), ma fortunatamente il nostro regista Mauro Cocchi era tra questi!

Alla mostra si accede entrando nel chiostro brunelleschiano, per raggiungere l'ingresso ai sotterranei, che, per la loro possente struttura e ampiezza, inducono al visitatore un senso di confortevole accoglienza.

La mostra in oggetto è allestita, dunque, nell'area corrispondente alle navate della sovrastante basilica, ma i primi ambienti che il visitatore deve percorrere sono quelli del Tesoro della basilica; la seguente foto mostra la sala sottostante alla Sacrestia Vecchia 

 dove sono raccolti arredi sacri prevalentemente d'argento di raffinata fattura come la piastra per il Reliquiario dei Santi Marco, papa, Amato, abate, e Concordia, martire


Usciti dal Tesoro, troviamo, quasi a introdurci alla mostra in oggetto, il sarcofago romano 

 

che conserva le spoglie (in passato nella basilica) del naturalista, geologo e anatomista danese Niels Stensen (Niccolò Stenone in italiano, 1638-1686), luterano poi convertito al cattolicesimo (fu quindi prelato, vescovo e beatificato), vissuto dal 1666 per molti anni a Firenze, alla corte del granduca.

La mostra, come annuncia il suo titolo, offre una dimostrazione degli studi nell'ambito delle Scienze Naturali svoltesi in un arco temporale dal Cinquecento fino all'Ottocento, attraverso reperti provenienti dalle collezioni dei Musei Universitari fiorentini di mineralogia, botanica, zoologia e anatomia, seguendo un percorso cronologico che si sviluppa, come detto sopra, nell'area sottostante la basilica

 

Tantissime e impossibili da enumerare qui le tante cose curiose esibite e ammirevoli anche dal punto di vista di riproduzione artistica, soprattutto nell'ambito della botanica e dell'anatomia.

Tra i botanici è rammentato Piero Antonio Micheli (1679-1737), che Cosimo III fece viaggiare per la Terra ad esplorarne la flora, fondatore del Giardino orto-botanico di Pisa e poi di quello fiorentino 

notevoli le numerose riproduzioni tridimensionali dei vegetali, soprattutto frutta

Di interessante fattura sono anche le riproduzioni dei frutti della terra in una serie di quadri ad olio su tela del pittore Bartolomeo Bimbi (1648-1730), commissionata dall'Elettrice Palatina Maria Luisa de' Medici, per documentare frutte o verdure cresciute a dimensioni anomale, come per esempio mostra la figura seguente


 un cavolo fiore  di 6 kg di peso, del canonico Venuti,  accompagnato da un ramolaccio di 3 kg cresciuto nel podere del marchese Corsi.

Attorno al ritratto scultoreo del naturalista Giuseppe Raddi (1770-1729) troviamo, assieme ai vegetali, anche un'esposizione di farfalle.


 

Al centro dell'area espositiva sono sistemate, infine, cere anatomiche umane a grandezza naturale


Arredano la mostra anche campioni di minerali di particolare interesse e libri d'epoca scritti dai diversi scienziati.

Terminato il percorso della mostra, l'uscita dal complesso laurenziano avviene passando all'interno della basilica, nella quale ci siamo soffermati sulle maggiori opere artistiche presenti, quali la Sacrestia Vecchia, i Pulpiti del Donatello, il Ciborio di Desiderio da Settignano, l'affresco del Bronzino col Martirio di San Lorenzo, la tomba del musicista di cappella Francesco Landini, la pala di Annigoni San Giuseppe falegname col Bambino Gesù, un'altra ben restaurata pala del Rosso Fiorentino Lo sposalizio di Maria e Giuseppe; opere che abbiamo visto nel loro pieno splendore grazie anche alla bella mattinata, serena e soleggiata.

Questa visita, come sempre, ha arricchito il nostro bagaglio culturale.

Segue il consueto del filmato della visita del nostro regista Mauro (Cocchi) che trovate qua.

 Come al solito ringraziamo, per le loro fatiche, Massimo per la guida, la descrizione e le foto e Mauro per il filmato.




venerdì 18 febbraio 2022

Incontro del 16 Febbraio 2022

Mercoledi sembrava proprio che questo covid avesse finalmente deciso di togliersi di torno forse perchè eravamo in tanti e per qualche mascherina in meno. Diversi che da un pezzo non si vedevano.
Piccolo problema il nostro "nuovo" caffè Rivoire era inspiegabilmente chiuso. Dopo una lunga discussione, dato che eravamo  "tanti",  Perseo avrebbe avuto problemi ad accoglierci. Abbiamo deciso di andare a prenderlo da "Sophia Loren" perché "grande"….Siamo riusciti a fare una grande confusione anche li e tutto sommato era meglio il Perseo. Lato positivo la passeggiata di trasferimento.
Massimo ha poi investigato è ha saputo il motivo della chiusura di Rivoire :  "La spiegazione è semplicemente uno spostamento del turno di riposo settimanale… perché il consueto giorno di chiusura (lunedì) coincideva con la "solennità" di San Valentino (commercialmente parlando più conveniente restare aperti); quindi ieri hanno recuperato il mancato giorno di riposo."

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Mercoledi prossimo 23 Febbraio ci troviamo alle ore 10 in Piazza SS Annunziata per prendere il caffè al vicino Bar Robiglio e programmare  i prossimi incontri


giovedì 3 febbraio 2022

Incontro del 31 Gennaio 2022: Visita al Museo Stefano Bardini.

 

Massimo ci descrive così la visita :

Nel pomeriggio di lunedì 31 gennaio 2022 si è svolta la programmata  visita al Museo Bardini in Piazza dei Mozzi: partecipato da otto persone, compreso lo scrivente (vedere foto da me scattata)  (Foto 01)

Questo museo, nell'edificio fatto costruire nel 1880 dall'antiquario Stefano Bardini (Pieve Santo Stefano, 1836-Firenze, 1922) come sua abitazione e atelier di commercio antiquario, passò al Comune di Firenze, con le collezioni in esso contenute, nel 1923 per lascito testamentario del Bardini stesso, che ne costituì un pregevole Museo.

Recentemente restaurato e riallestito, (Foto 02)


 comprende ricche collezioni di quasi tutte le arti, dalla scultura in marmo e pietra alla decorazione lapidea, ancora sculture e decorazioni in legno, mobilio d'epoca, tappeti, armi e quant'altro offerto anche dall'artigianato, attraverso i secoli compresi tra Trecento e Cinquecento.

Per la scultura in marmo, il pezzo forte è sicuramente la" Carità" di Tino di Camaino (Siena, 1285 ca. - Napoli, 1337)  (Foto 03)


 

 e un "San Girolamo" in cattedra attribuito al comasco Giovanni Buora (Osteno, Como, 1450- Venezia, 1513) (Foto-04).


 Moltissimi sono i reperti lapidei quali stipiti, colonne, basi leonine, architravi, in pietra o marmo, vere da pozzo, sarcofagi, vasche e acquasantiere.

Copiosa è pure la presenza di statue lignee e decorazioni; le sale spesso hanno soffitti a cassettoni provenienti da demolizioni di edifici quattrocenteschi.

Per la pittura, è famoso il quadro di Antonio del Pollaiolo (Antonio Benci detto, Firenze, 1431-Roma, 1498) raffigurante "San Michele e il drago" (Foto 05)

     


 al quale fanno seguito altri dipinti notevoli quale "Atlante che sorregge il mondo" del Guercino (Giovan Francesco Barbieri detto il, Cento, Ferrara, 1591-Bologna, 1666)  (Foto 06).


 Nel riallestimento del Museo, uno spazio è riservato al bronzo originale del "Cinghiale" di Pietro Tacca (Carrara, 1587-Firenze, 1640), (Foto 07) 


 il cosiddetto "Porcellino", assieme alla base originale e ad una sua successiva copia.

Una pecca del museo, un po' comune a tutti quelli civici, è la esiguità dei cartellini o didascalie delle opere esposte, limitate il più delle volte a quelle maggiori, ma con troppa trascuratezza per le altre.

Altro demerito è la mancata fruibilità della Galleria Corsi, costituita da 600 opere di epoche, autori e scuole diverse (dal sec. XII al sec. XIX) donata al Comune di Firenze nel 1937 dalla Sig.ra Fortunata Carobbi vedova Corsi, e depositata al secondo piano del palazzo.

Il filmato del nostro "regista" Mauro Cocchi (Foto 08)


  (vedere selfie con la "guida") evidenzierà l'ampiezza delle sale e la ricchezza degli allestimenti.

Il Museo Bardini è, se vogliamo, di nicchia, non compreso  nei tour mordi e fuggi alla moda di oggi, ma che sicuramente merita di essere visitato da tutti.

 Qua trovate il bellissimo filmato della visita di Mauro (Cocchi).

Come al solito ringraziamo Massimo e Mauro (Cocchi).

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Prossimo incontro in Piazza della Signoria 16 Gennaio ore 9.30.