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Foto 1 |
Massimo ci ha inviato la recensione
della visita da lui organizzata :
Mercoledì 31 gennaio 2024
alcuni pensionati del gruppo “Quelli del Pignone” hanno fatto la prima uscita
fuori Firenze dell’anno; tempo magnifico, freddo al mattino, ma col cielo
azzurro e soleggiato.
Una gita “leggera” adatta
alla stagione: vicino a Firenze, raggiungibile con comodi treni in poco tempo e
la possibilità di visitare un importante Museo della Ceramica.
Sappiamo, infatti, che sin
dal medioevo Montelupo ebbe notevole importanza come centro di produzione di
manufatti in terracotta e maiolica, la cui tradizione si mantiene ancora ai
giorni nostri. Da circa trent'anni il Comune ha costituito il "Museo della
Ceramica di Montelupo", principale attrazione di oggi: un Museo che ci fa
percorrere tutta l’evoluzione di questo importante e utilissimo artigianato.
Artigianato sempre più raffinato nelle forme dei manufatti e nella sua
decorazione pittorica; la famiglia Sartori, in particolare, dalla fine del
Trecento alla fine del Seicento ha sviluppato quest’arte sia attraverso
innovazioni tecniche, sia col perfezionamento della decorazione.
Questo Museo da pochi anni è
ben allestito in un edificio di nuova fabbricazione del quale occupa ben due
piani, che prospetta sul Piazzale Vittorio Veneto, nel quale ho scattato la
foto al gruppo dei partecipanti (Foto
1). Il Museo espone un impressionante numero di manufatti dal XIII secolo fino
al XIX, di tutti i generi: piatti decorati con figure umane o con racemi
vegetali oppure con figure geometriche (Foto 2), vasi per uso di farmacia (Foto
3), brocche, orci, eccetera. Altro aspetto importante di questo artigianato è
anche la fabbricazione di nuovi pigmenti, come il “rosso di Montelupo” che
vediamo nel fondo della decorazione di un prezioso piatto (Foto4).
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Foto 2 |
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Foto 3 |
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Foto 4 |
Oltre al Museo, gradevole è
la passeggiata per il centro dove abbiamo visitato la Pieve di San Giovanni
Evangelista (Foto 5), di fondazione romanica, ma con l’interno interamente
ristrutturato a partire dal 1756 in stile classico (Foto 6).
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Foto 5 |
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Foto 6 |
Ricordiamo che a Montelupo
c’è una delle più grandi ville medicee: l’Ambrogiana, al quale un viale di
platani ci conduce (Foto 7); ospitava fino al 2019 il manicomio, oggi è di
proprietà del Comune e diventerà un centro espositivo, ma molto è il lavoro di
ripristino e il tempo che dovrà passare ancora perché sia visitabile.
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Foto 7 |
Ottima è stata anche la pausa
pranzo al ristorante (Foto 8), per l’ambiente, la cortesia del personale e la
buona cucina; il ristorante è fuori della cerchia delle mura del paese: infatti
si chiama "Osteria di Fuori".
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Foto 8 |
La giornata è passata
velocemente e con soddisfazione di tutti.
Meglio ve la illustrerà,
almeno credo, il filmato che ho composto e posto in YouTube.
Come al solito dobbiamo ringraziare l'infaticabile Massimo
per l'organizzazione, recensione foto e filmato della visita.
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Mercoledì scorso, 7 febbraio, ci siamo trovati "informalmente"
per festeggiare il compleanno di Massimo. Eugenio Stefani ha avuto l'ottima idea
di suggerire un piccolo riconoscimento delle competenze e del notevole impegno di
Massimo per il gruppo.
2 commenti:
07.02.24
Ciao Massimo,
non ne sapevo niente, ma scommetto, e mi sembra di esserci, che per te deve essere stata una sorpresa da groppo in gola che ti leva la parola per qualche momento. Tant'è che un groppino, appunto molto più modesto, l'ho avuto anch'io che sono abbastanza emotivo, nel vedere e leggere e condividere la ben meritata e ben fatta pergamena. Superfluo dirti che te lo meriti ampiamente.
E complimenti a colui-coloro per la super-originale idea.
L'amicizia che fa fare!
Carlo
Ringrazio tutti coloro che sono venuti in Piazza della Signoria questa mattina[7 febbraio] ed anche a coloro che non hanno potuto partecipare personalmente, ma che in qualche modo mi hanno fatto i loro auguri.
Non sto a dirvi quanto sono rimasto sorpreso stamattina quando, alla cassa di Rivoire, mentre pagavo i caffè (questa volta in maniera chiara e inequivocabile: 6 macchiati e 6 normali !), la cassiera mi ha chiesto: "Lei è Massimo ?" e al mio assenso mi ha consegnato un pacchetto delle dimensioni di un involucro da bottiglia, però leggero di peso.
Apertolo, ho scoperto di essere stato laureato Honoris Causa da quanti nel gruppo di "Quelli del Pignone" mi seguono spesso nelle mie attività culturali e turistiche per il gruppo stesso.
Mi avete dimostrato, con spirito goliardico, sincera stima e affetto: grazie di cuore.
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