mercoledì 10 maggio 2023

Incontro di Giovedì 4 maggio 2023 - Gita a Borgo San Lorenzo con visita del centro storico e del Museo Chini

 


Massimo, ancora una volta, ha pensato a tutto lui: Itinerario, guida, recensione, foto e filmato .... Ancora una volta dobbiamo ringraziarlo per le sue non lievi fatiche:

Dopo sette anni abbiamo fatto un'altra gita nel Mugello visitando Borgo San Lorenzo; la precedente avvenne il mercoledì 27 maggio 2016, a San Piero a Sieve.

Come l'altra volta, abbiamo comodamente viaggiato in treno, per la "strada ferrata faentina", dalla stazione di Firenze S.M.N. a Borgo centrale, in perfetto orario sia all'andata, sia al ritorno.

Alcuni partecipanti ci hanno raggiunto alla stazione di Borgo formando così un gruppetto di nove visitatori e una cagnetta: Tessa (dei Bartali) come si vede nella foto scattata dal qui scrivente.

Borgo San Lorenzo è di fatto la "capitale del Mugello" essendo il comune più popolato di tutta l'area mugellese. Di fondazione romana, vediamo oggi il suo aspetto medioevale con la Pieve di San Lorenzo (Foto 2)

Foto 2

la più grande del Mugello, le due porte urbiche superstiti (quando nel Trecento Borgo fu cinta di mura, erano quattro come i punti cardinali) ovvero la Porta Fiorentina (Foto 3) 

Foto 3
e la porta della Torre dell'orologio (Foto 4)

Foto 4

  il ricostruito (dopo il terremoto del 1919) Palazzo Pretorio (Foto 5)

Foto5
  delle epoche più recenti troviamo il settecentesco Santuario del Santissimo Crocifisso dei Miracoli (Foto 6) 

Foto 6
e  l'ottocentesca piazza Dante Alighieri, ampia ed alberata (che conserva ancora alcuni lampioni della fonderia del Pignone, al suo esordio) sulla quale si affaccia il Municipio.

Simpatica anche la passeggiata per le caratteristiche strade del centro quali via San Martino, Via Mazzini, il corso, la piazzetta Garibaldi.

Dopo la ristorazione, il pomeriggio è stato dedicato alla visita del Museo Galileo Chini, nella Villa già Pecori-Giraldi (Foto 7), posta al centro di un alberato parco.

Foto 7
Il Museo è dedicato al decoratore e pittore Galileo Chini (1873-1956) che è stato un fantasioso inventore di forme decorative nell'ambito del Liberty, periodo nel quale si formò l'artista; sono dunque esposti e conservati prodotti per l'arredo in maiolica di generi più diversi ideati dal Chini (Foto 8)

Foto 8
 che rese celebre la manifattura di maioliche e ceramiche del posto detta "Fornaci San Lorenzo", attiva dal 1906 al 1944. Come pittore lavorò ad affresco alla decorazione di alcune sale della Villa e anche al catino absidale della Pieve con "Cristo benedicente tra i Ss. Lorenzo e Martino".

Prima di uscire dal museo, nella Sala degli Stemmi, dove campeggia l'affresco di "San Giorgio e il drago" dipinto da Tito Chini (1898-1947), Eugenio (Stefani)  ha scattato una foto al gruppo presente (Foto 9).

Foto 9

Posso dire senza timore di smentita da parte degli altri partecipanti, che abbiamo passato una bella giornata, con passeggiate nella storia e nell'arte di Borgo, col conforto e l'allegria della serena e bellissima giornata maggiolina.

Spero che il filmato che ho composto al link qui indicato esprima meglio delle parole quanto sopra commentato.

 Crediti:
Massimo Pinzauti organizzazione, recensione  della visita, foto e filmato
Mauro Cappelli: pubblicazione e gestione del blog

 

3 commenti:

Massimo Pinzauti ha detto...

Io rigrazio Mauro per la sua costanza e pazienza nella gestione del blog.

Gigi mina ha detto...

Io non ero presente ma vedendo il filmato e leggendo la descrizione della passeggiata,con foto
è stato come esserci. Grande lavoro di Massimo e di... Mauro gestore del blog.
Saluti a tutti, anche a quelli che non commentano mai il blog.
Gigi

carlo greco ha detto...

Ci siamo, direi, assuefatti all’ecletticità del nostro Massimo (nomen omen), organizzatore-guida culturale-regista-cineoperatore-editore, ecc, ecc.
Ma è pregevole anche l’arguzia che spesso ci elargisce nel commentare variamente.
Con riferimento alla visita in B.s.Lorenzo, simpaticissimo è dove dice “Nella ….villa s. Martino, osserviamo un edificio con il “luogo di adagiamento” estruso dalla muratura.”
Diversa definizione per identificare quello che, notoriamente, un tempo era il “cacatoio” che si realizzava “di fora” (soprattutto in campagna) perché la locazione ne era obbligatoria dato che al suo interno non c’era un comodo e lindo vaso, ma un foro nel pavimento (la buha) che permetteva di disfarsi del prodotto di risulta liberamente nel sottostante raccoglitore (per poi smaltirlo nelle coltivazioni?).

Sappiamo anche, che dopo tanto darsi daffare, sia di Massimo che di Mauro Co., noi possiamo godere dei loro impegnativi lavori grazie al significativo coordinamento di Mauro Ca. creatore e gestore del nostro bel Blog.