Massimo descrive così la
visita:
In una tipica, piovigginosa
giornata di fine autunno, si è svolta la programmata visita alle Cappelle
Medicee, che come è noto si compongono della Sacrestia Nuova di San Lorenzo e
della Cappella dei Principi.
La Cappella dei Principi è il
sepolcreto dei Medici del ramo granducale da Giovanni dalle Bande Nere fino
all'ultimo granduca di Toscana di questa famiglia, Gian Gastone, le cui tombe
sono collocate nella cripta della cappella assieme a quelle di alcune consorti
e altri membri di questo ramo de' Medici. Nella Cappella dei Principi
propriamente detta, innalzata nel XVII secolo, sono disposti i sarcofagi monumentali (ma vuoti) dei primi
sei granduchi. La Cappella è formata da un'aula ottagonale di grandi
dimensioni, dalle pareti rivestite di preziosi marmi e ricche di decorazioni in
"commesso" eseguite dall'Opificio delle Pietre Dure di Firenze e che
danno all'ambiente una severa grandiosità confacente ad un sepolcreto.
La Sacrestia Nuova di San
Lorenzo (eretta tra il 1520 e 1534) rappresenta ad un tempo il Michelangelo
architetto e scultore; lo scultore nelle tombe di Lorenzo de' Medici duca
d'Urbino e di Giuliano de' Medici, duca di Nemours e zio del precedente, con le
celebri quattro statue giacenti: il Giorno, la Notte, il Crepuscolo e l'Aurora
(la tomba di Lorenzo il Magnifico e del fratello Giuliano, purtroppo, non fu
mai completata); l'architetto nella ariosa, elegante e armoniosa struttura
della cappella.
Non v'è il Michelangelo
pittore, ma una delle statue ha dato l'esca per un saggio del Michelangelo
poeta: La Notte, una delle più belle statue al mondo, sempre ammirata sin dal
suo nascere, tanto che l'erudito fiorentino Giovanni di Carlo Strozzi espresse
il suo entusiasmo col comporre la seguente quartina:
La Notte che tu vedi in si
dolci atti / dormire, fu da un Angelo
scolpita / in questo sasso e, perché dorme, ha vita: / destala, se nol credi, e
parleratti !
Venutane Michelangelo a conoscenza
nel 1540, ormai ritirato a Roma, rispose "per le rime" con la celebre
quartina:
Caro m’è il sonno e più
l’esser di sasso, / mentre che ‘l danno e la vergogna dura; / non veder, non
sentir, m’è gran ventura; / però non mi
destar, deh, parla basso.
La visita di oggi replica
quella già fatta dal Gruppo Quelli del Pignone il 2 aprile 2014, guidata da
Arturo Ranfagni e descritta nel suo Giornalino n° 31 (da leggere per la
dettagliata descrizione delle opere d'arte); alcune novità si sono aggiunte in
questi anni trascorsi da me descritte in un mio quaderno di "Appunti"
qui allegato.
Luca Buttafuoco consiglia,
per approfondimenti sulle tombe medicee il libro di Donatella Lippi,
scaricabile gratuitamente al seguente link
https://fupress.com/catalogo/illacrimate-sepolture/460
Gli otto partecipanti alla
visita di oggi (vedere foto di gruppo all'interno della Sacrestia Nuova) hanno
mostrato un notevole entusiasmo per questo particolarissimo museo, sia pure di
nicchia tra i monumento di Firenze, ma non per questo meno importante.
Il filmato del nostro Mauro
Cocchi saprà meglio di me trasmettere lo spirito e la bellezza di questi
luoghi, il cui basso flusso turistico lo rende ancora più apprezzabile.
Qua trovate
il bel filmato di Mauro (Cocchi).
Eugenio Stefani ci ha inviato le foto che seguono:
Ringraziamo Massimo, Arturo e Eugenio per la loro collaborazione.
************
Gli ex colleghi che si sono iscritti per il "Pranzo di Natale" del 9 Dicembre e non che non hanno ancora ricevuto l'email con le informazioni per la partecipazione, sono invitati a farlo presente per E-mail. ( Giovanni Mariani ha la casella di posta piena e non è possibile raggiungerlo..)