venerdì 28 dicembre 2018

Incontro del 27 Dicembre 2018: Visita Museo Horne e Casa Vasari.



Ho dovuto saltare questa visita interessante, meglio per voi perché Massimo ci ha mandato una descrizione dell'incontro accurata e completa come solo lui sa fare:

La visita a questo museo, abbastanza fuori dal grande flusso turistico
(eravamo solo noi sette partecipanti per le sale del museo) è stata
veramente entusiamante, a mio avviso, e questo grazie all'architetto
inglese  e storico dell'arte Herbert Percy Horne che, acquistato il
Palazzo Corsi di via de' Benci, nel 1911, vi allestì la sua collezione
di opere d'arte tra dipinti, sculture, eccetera, cercando di ricostruire
ambienti e arredi che meglio si adattassero al genere e all'epoca delle
opere esposte.
Alla sua morte, nel 1916, l'intera collezione come il palazzo passano
allo Stato Italiano, per sua volontà testamentaria.
Se vogliamo fare un parallelo con l'altro collezionista di Firenze,
anch'esso di origini inglesi, Federico Stibbert, dobbiamo dire che il
Museo Horne rappresenta la collezione dell'erudito dell'arte mentre il
Museo Stibbert è l'espressione del collezionista tuttologo.
Le opere raccolte nel Museo Horne sono mediamente di elevato livello;
per la pittura si spazia da Giotto a Masaccio, Filippino Lippi, al
senese Beccafumi (con tre quadri, agli Uffizi ne abbiamo solo uno), fino
ai più recenti Furini, Artemisia Gentileschi e il Dolci.



Non meno interessante è stata la visita alla Casa del Vasari  (nato ad
Arezzo nel 1511 e morto a Firenze nel 1574, proprio in questa casa di
Borgo Santa Croce), anche se ormai ridotta ad una sola "Sala Grande";
affrescata interamante da Giorgio, nel 1572, alla sua massima maturità,
rappresenta in forma allegorica, attingendo alla mitologia, il nascere
delle arti che prevalentemente dipendono dal disegno. I temi della
composizione furono mediamente suggeriti dal suo amico studioso, erudito
e canonico del duomo, Vincenzo Borghini.
La completa maturità dell'artista è qui ben evidente specie se si
raffronta con una sala a pari tema che egli stesso dipinse nella sua
casa di Arezzo: le scene, le figure, il movimento dei personaggi e le
loro espressioni, le quadrature architettoniche, in pratica tutto ci è
reso appagante in questa Sala Grande.


Poteva mancare il filmato del nostro regista Mauro Cocchi certamente 
Qua trovate il sempre perfetto filmato di Mauro 
Ringraziamo Massimo e Mauro per la loro indispensabile collaborazione.

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