giovedì 20 luglio 2017

Disneyland e le nostre Missioni







Il nostro Giampaolo ci manda due belle foto di alcuni momenti di relax durante una missione negli States dice: siamo a Disneyland  di Los Angeles l'anno forse '88 nella prima inconfondibile Carlo nell'altra oltre a me Pancaldi e Cassese.


A proposito di missioni avrei una proposta. Potremmo provare a ricordare insieme qualche fatto divertente o meno accaduto durante una missione. Provo a cominciare io:

In Kuwait negli anni 80' eravamo: Di Giuseppe, Nencioni, Romani, Cini ed io. Mentre ci recavamo all'impianto di ammoniaca di Al Ahmadi capimmo subito che il tassista era un tipo un po particolare perché viaggiò per qualche chilometro sull'autostrada nella corsia sbagliata. Ricordo che finalmente rientrando in quella  giusta disse " now is better ". All'arrivo Di Giuseppe chiese se era possibile avere la ricevuta del taxi. Cercando di spiegarsi meglio pronunciò la frase "a piece of paper" il tassista  probabilmente intese che lo volevamo pagare con un "piece of paper", istantaneamente bloccò le portiere ed estrasse un lungo coltello ricurvo al che Di Giuseppe senza fiatare estrasse i dollari e lasciò che l'autista si servisse da solo e che probabilmente si prese anche la mancia e non ci diede la ricevuta. Da allora utilizzammo un autista palestinese semi personale e semi abusivo.
Sempre durante la stessa missione fummo invitati, insieme ad altri occidentali, ad una cena dallo sceicco sponsor del Pignone.  Lo sceicco, seduto per terra su una moquet a pelo lungo, ci intrattenne raccontandoci diversi episodi di quando era stato a Firenze nel frattempo si massaggiava continuamente i piedi ovviamente nudi e non candidi. Di questo mi ricordai immediatamente quando cominciò personalmente a servirci (con quelle mani) un gran piatto di cous cous con agnello (credo). Ero accanto a Di Giuseppe e non riuscivamo a mangiare, lui era riuscito a mettere  in bocca qualcosa ma non ad inghiottirlo e mi ricordava una scoiattolo con i semi nelle guance. Qualcuno, meno schizzinoso, forse Romani, continuava ripeterci che se non si puliva il piatto sarebbe stata una grave scortesia verso lo sceicco, che in effetti controllava lo stato dei piatti forse più per rifornire chi aveva gradito. La situazione stava diventanto imbarazzante alla fine approfittai di un attimo di distrazione dello sceicco e consegnai il piatto intatto ad un cameriere di passaggio.  Non ricordo come se la cavò Di Giuseppe.
Sono certo che tutti avrete molte altre storie simili da raccontare ….avanti

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