domenica 22 dicembre 2024

Incontro del 18 Dicembre e... AUGURI

 





Ultimo incontro di metà mese dell'anno. Questo è soprattutto l'incontro per gli Auguri.

Quindi:

Tanti Cari Auguri di Buone Feste a Tutti.


Tornando all'incontro solito tutto chiacchiere, caffè, foto del gruppo e questa volta Auguri.

A fine anno viene da fare un po' di resoconto su come "sia andato" il gruppo di "Quelli del Pignone". Come attività: numero degli incontri, partecipazione.. direi che è stato un anno positivo. Quello che continuo a notare ormai da qualche anno è una certa passività, eccetto i soliti pochi colleghi, pare che gli altri si aggreghino a quanto viene proposto e basta. Noto una certa stanchezza, appunto una passività, una mancanza di iniziativa. Ognuno dovrebbe darsi da fare e proporre qualche idea. Poi rivolgendomi ai molti ex colleghi che vorrebbero partecipare ma che non possono. Anche loro potrebbero proporre cose che interessano chi ci segue sul blog.

Facciamo tante cose, stiamo bene insieme ma sono certo che potremmo farle meglio impegnandoci tutti attivamente.


mercoledì 11 dicembre 2024

Pranzo di Natale 2024

 


Il pranzo di Natale è diventato una tradizione, questo è l'undicesimo. Ogni volta siamo sempre di più. Quest'anno eravamo in 42.  È stato un piacere rivedere i colleghi, scambiare ricordi e racconti,  ritrovare quel senso di comunità che ci lega da tanti anni.


Poi il pranzo è la socialità di mangiare insieme ogni volta ci sentiamo più insieme.

 

La tradizionale passeggiata digestiva chiacchierando tra le solite belle stradine

 

Personalmente esprimo, come al solito, un giudizio  positivo sul pranzo:  ingredienti buoni cucinati bene. La  confusione nella scelta dei menù è quasi inevitabile considerando il numero dei partecipanti. Vediamola come una cosa divertente, poi alcuni di noi  si sono dati d'affare per complicarla.

Un ringraziamento speciale va a Massimo, che ha realizzato un filmato straordinario per documentare la giornata: dalla partenza al pranzo, fino alla passeggiata. Vi invito proprio a guardarlo. Qua trovate il filmato.

Ringraziamo Massimo per le foto e il filmato.

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Colgo l'occasione per stimolare la partecipazione attiva dei colleghi  lanciando un invito a suggerire argomenti da discutere insieme (anche sul blog soprattutto per quelli che non possono partecipare).  Suggerite di cosa vi interessa "parlare" per email scrivendo a quellidelpignone@gmail.com o semplicemente dal modulo di contatto sulla homepage del blog. Dopo troveremo il modo di rendere facile la discussione.

Intanto propongo un'idea: un tema che ci riguarda tutti: la salute e  soprattutto la prevenzione, il  nostro stile di vita.   Non aspettiamoci  che questo ci venga suggerito dai nostri medici di famiglia. Non pensiate che  alla nostra età sia troppo tardi. Possiamo fare molto noi stessi per occuparci del nostro benessere.  Attendo fiducioso altre vostre proposte e suggerimenti.

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Alcune bellissime  foto del  nostro Gianni il "Giovane Pensionato"





mercoledì 4 dicembre 2024

Incontro di Lunedi 2 Dicembre: Visita a Orsanmichele

 

foto 1
Eccola recensione di Massimo della visita:

Rinviata questa visita culturale ad oggi, causa maltempo dell'iniziale data di mercoledì 27 novembre u.s., siamo riusciti pienamente nel nostro intento: tempo più che sereno, asciutto purtroppo con tramontana, seppure lieve. La partecipazione è stata nella norma di questi ultimi anni come si vede nella foto di gruppo (Foto 1)

 Da una prefazione di Antonio Paolucci (2007): " Orsanmichele è un'antica venerabile chiesa, è un santuario mariano (il tabernacolo dell'Orcagna che ospita la grande pala di Bernardo Daddi), è la più importante antologia della grande scultura rinascimentale (da Donatello a Ghiberti, a Brunelleschi), ma è, anche, il Tempio che esalta il Lavoro delle Arti fiorentine, perché rappresenta l'orgoglio di Firenze nei secoli gloriosi della sua storia. Non si può capire la città del Fiore senza conoscere Orsanmichele".

Non a caso, un altro compianto scomparso, Piero Bargellini definì Orsanmichele "come il monumento più fiorentino di Firenze monumento a metà strada fra vita religiosa e vita civile, fra pietà e politica, fra lavoro e preghiera".

 

Descriverne qui tutta  la storia articolatissima, dalla sua fondazione fino ad arrivare a come lo vediamo ancora oggi, sarebbe troppo oneroso per questo blog; limitiamoci alle fasi principali della sua edificazione.

Cominciamo dal nome: Orsanmichele altro non è che la corruzione o semplificazione dell'espressione San Michele in Orto con cui si ricorda che in questa area, governata ad orto nell'alto medioevo, fu  edificata nel 750 una chiesetta dedicata a San Michele.

Demolita nel 1240 per ordine del Comune di Firenze, l'area fu dedicata al mercato del grano e dei cereali e rimase piazza scoperta fino al 1284 quando, su disegno di Arnolfo di Cambio, il comune ordinò la costruzione di una loggia a riparo dalle intemperie; semplice struttura a pilastri di mattoni e copertura lignea, Su uno dei pilastri venne dipinto un San Michele Arcangelo, mentre ad un altro era un'immagine della Madonna (forse un affresco di Ugolino da Siena).

L'immagine della Madonna fu presto ritenuta miracolosa per le numerose grazie ricevute dai devoti; lì si radunavano spesso dei cantori delle lodi in onore di Dio e della Vergine che il 10 agosto 1291 costituirono una Compagnia col nome della "Beata Vergine pura Madonna Santa Maria di San Michele in Orto" detta poi dei "Laudesi", e successivamente Compagnia di Orsanmichele. Lo spazio intorno a quel pilastro prese il nome di "Oratorio". Il 10 giugno 1304, tutta quell'area andò distrutta per un furioso incendio, appiccato per questioni di "odi di parte".

 

Solo nel 1336, la Repubblica Fiorentina decretò la costruzione di un nuovo edificio con l'intento di riservare al piano terreno un degno luogo di venerazione attorno al pilastro della Vergine Maria e di avere finalmente, nei due piani superiori un ampio, sano e sicuro deposito per la conservazione del grano. Così il 29 luglio 1337 fu posata la prima pietra con solenne cerimonia dell'Arcivescovo di Firenze Francesco Silvestri da Cingoli, presenti la Signoria di Firenze e l'ambasciatore di Arezzo.

L'esecuzione della nuova costruzione fu affidata all'Arte della Seta, che designò quali architetti Neri di Fioravante, Benci di Cione e Francesco Talenti; la "fabbrica" ha pianta rettangolare di 22 metri per 30 ca. e un'altezza al coronamento di 42 metri.

 

Il 26 luglio del 1343, giorno di Sant'Anna, Firenze si liberò dalla tirannia del Duca d'Atene; la Signoria interpretò il vittorioso evento dovuto all'intercessione di Sant'Anna, madre della Vergine, che volle onorare decretando la costruzione di un altare in Orsanmichele, provvisoriamente in legname, poi in marmo per opera di Benci di Cione; sull'altare, nel 1526 venne posto il bel gruppo marmoreo (Foto 2) della "Madonna col Bambino e Sant'Anna", stupenda opera di Francesco da Sangallo (Firenze, 1494- ivi, 1576) d'insolita composizione.

foto 2

foto 3


Nel 1349 la Compagnia di Orsanmichele dette incarico ad Andrea Orcagna di costruire il grandioso tabernacolo che vediamo ancora oggi, nel suo splendore di marmi, bassorilievi e intarsi, terminato dieci anni dopo, stupenda cornice al dipinto di Bernardo Daddi (Foto 3).

 

Finalmente, nel 1357 il Comune deliberò di spostare definitivamente in altro luogo il mercato del grano e delle biade, pur riservando i piani superiori a granaio. Così, nel 1380 Simone Talenti, figlio del precedente summenzionato Francesco, chiuse le arcate con quelle mirabili cortine dalle eleganti roste gotiche, trasformando il piano terreno esclusivamente a Tempio religioso, come lo vediamo ancora oggi (Foto 4). Apparentemente una strana chiesa, con due navate uguali, conseguenza della particolare storia che portò alla costruzione di questa fabbrica.

 


foto 4

foto 5

Infine, anche i piani superiori perderanno il loro uso di granaio, allorquando nel 1569 il granduca Cosimo I trasferì negli "ex silos" l'Ufficio dei Contratti e relativo archivio; per accedervi in maniera indipendente dalla sottostante chiesa, fece costruire dal Buontalenti l'arco cavalcavia che partendo dal Palazzo dell'Arte della Lana, raggiungeva l'Ufficio all'altezza del primo piano.

 

Dopo la presentazione storica dell'edificio, come descritto qui sopra, abbiamo cominciato la visita con l'interno della chiesa, interamente affrescata; non sono certe le paternità di tutte le pitture, ma per certo quelle delle quattro volte partendo dal lato "absidale" sono opera di Jacopo Landini da Pratovecchio, detto "il Casentino" (1297 - 1349 ca.).  La decorazione pittorica proseguì per diversi decenni con maestri del Quattrocento e Cinquecento (Foto 5).

 

Com'è noto, all'esterno della chiesa, nelle 14 nicchie sono ospitate le statue dei santi protettori delle "Arti fiorentine", come detto sopra dal Paolucci. I protettori effigiati sono i sette delle Arti maggiori e sette tra quelli delle quattordici Arti minori, ma oggi vediamo le sculture in copia, perché da qualche decennio gli originali sono sistemati al coperto nel primo piano dell'edificio e disposti mantenendo lo stesso ordine che avevano quando erano all'esterno (Foto 6); unica eccezione è il San Giorgio, scolpito del Donatello, protettore dell'Arte dei Corazzai e Spadai, il cui originale fu trasferito nel 1892 al Museo Nazionale del Bargello. Le nicchie originali sono rimaste in loco, restaurate.

 

foto 6


Dunque ci siamo spostati dalla chiesa all'ex Palazzo della Lana, oggi sede della Società Dante Alighieri, per salire al piano superiore attraverso quel cavalcavia progettata dal Buontalenti. Non possiamo certo descrivere qui le statue: sono da vedere, perché rappresentano veramente il panorama della scultura, bronzo e marmo, dalla fine del Trecento fino a tutto il Quattrocento; tra gli autori più celebri sono Nanni di Banco, Brunelleschi, Donatello, Ghiberti, Verrocchio, fino a Baccio di Montelupo col "Giovanni Evangelista" del 1515 e Giambologna col "San Luca" (1602), per sostituire una precedente, ma passata di moda (stesso soggetto eseguito dal Lamberti, oggi visibile al Bargello).

Concluso il tour delle statue, siamo saliti al piano superiore, il secondo e ultimo, salendo per una moderna scala in ferro e legno, avvolta attorno al pilastro centrale contro la facciata lato via Arte della Lana; nella salita si può cogliere una suggestiva prospettiva della sala con le statue (Foto 7) oltre ad ammirare più da vicino la poderosa struttura a volte, in laterizio.

 



foto 7
foto 8

Arrivati così all'ultimo piano (Foto 8), ci si presenta un "dulcis in fundo" straordinario: i meravigliosi panorami offerti dalle grandi bifore aperte nelle quattro pareti. Ogni lato offre scenografiche vedute sui monumenti della città col suo sfondo di colline; diamone qui un paio di esempi nelle Foto 9 e 10.

 

foto 9

foto 10

Chi ha partecipato alla visita è rimasto sicuramente impressionato e ammirato da questo singolarissimo monumento: una costruzione maestosa nella sua semplicità e nello stesso tempo ricolma di arte d'alto prestigio, con una storia molto particolare e articolata, che rimane comunque fuori dai circuiti del turismo di massa, come si deduce immediatamente dalla scarsissima presenza di visitatori.

 

Bibliografia per saperne di più:

Antonio Godoli - "Orsanmichele - Chiesa e Museo" - Edizioni SIllabe s.r.l., Livorno, 2007

Francesca Nannelli - "Il tabernacolo dell'Orcagna in Orsanmichele" - Edizioni Sillabe s.r.l., Livorno, 2006

Piero Bargellini - "Orsanmichele" - Edizione Arti Grafiche Ricordi S. p. A. - Milano, 1969

 Brochure dei Musei del Bargello: Orsanmichele (scaricabile dal QR code nei totem posti nella Chiesa)

 Link al sito ufficiale dei Museo del Bargello

https://bargellomusei.it/musei/orsanmichele/

Ringraziamo Massimo per l'ennesima volta per la recensione, le foto e la guida.