martedì 5 marzo 2024

Incontro di Mercoledì 28 Febbraio 2024 : Visita al Museo Stibbert

 


Segue la perfetta recensione della visita al Museo Stibbert realizzata da Massimo:

 Completata la programmata visita al Museo Stibbert. È la seconda visita “ufficiale” che abbiamo compiuto dopo quella del 28 novembre 2018. Nulla è cambiato da allora: qualche partecipante di meno, come attesta la foto di gruppo scattata dallo scrivente (Foto 1), e stesse modalità di visita, ovvero ingresso contingentato, visita “accompagnata” da un addetto del personale del museo, che comunque ci fa anche da guida; questa volta abbiamo avuto un’accompagnatrice colta e ben chiara nelle spiegazioni, purtroppo col divieto di fotografarla, cosa molto limitante soprattutto per le riprese filmate che ho cercato di fare.

 Mantenuto lo sconto del biglietto d’ingresso per gli “over 65”, sebbene rincarato di un euro rispetto a cinque anni fa per adeguamento al prezzo attuale del biglietto ordinario.

 Il Museo è l’espressione di Federico Stibbert, ricchissimo inglese (nato a Firenze nel 1838 da padre inglese e madre italiana, partecipe nel 1866 alla Terza guerra d’Indipendenza, come arruolato nelle Guide garibaldine), appassionato “raccoglitore” di antichità di tutti i generi d’arte. Acquistata la villa a Montughi, nella via che oggi ha il suo nome, fece costruire l’edificio museale per contenere le sue immense collezioni.

 Celebri sono le sfilate o cavalcate degli armigeri e cavalieri del ‘500 europeo (Foto 2), degli arabi (Foto 3) e giapponesi (Foto 4), collocate in ambienti costruiti ad hoc.

 

foto 2


foto 3


foto 4 

Tipico dello stile d’arredamento dell’Ottocento, si passano fughe di sale eccessivamente inzeppate di oggetti, soprammobili e mobili, quasi una costipazione da rendere scarsamente fruibile la visione del tutto come mostrano alcune foto (Foto 5 e Foto 6) e maggiormente, credo, il filmato che ho composto.

 

foto 5

foto 6

La quadreria è diffusa in molte sale, purtroppo con carenza di didascalie circa gli autori e i soggetti, specialmente per i ritratti; non si esclude che almeno in parte ciò sia dovuto ad un’effettiva mancanza d’informazione sulla provenienza di molte opere (spesso copie anonime di quadri celebri delle Gallerie più famose: giusto per fare due esempi, troviamo la “Gioconda” del Louvre e  “I Quattro filosofi” del Rubens agli Uffizi).

 Un altro inglese visse a Firenze e acquistò il Palazzo Corsi in via de’ Benci: parlo dello storico dell’arte Herbert Percy Horne che allestì nel suddetto palazzo la sua collezione di opere d’arte tra dipinti sculture eccetera, cercando di ricostruire ambienti e arredi che meglio si adattassero al genere e all’epoca delle opere esposte; anche lui lasciò alla sua morte, nel 1916, l’intera collezione e palazzo allo Stato italiano.

 Ebbene, come scrissi per il blog in occasione della visita del Museo Horne (27 dicembre 2018):

   dobbiamo dire che il Museo Horne rappresenta la collezione dell'erudito dell'arte mentre il Museo Stibbert è l'espressione del collezionista tuttologo. Le opere raccolte nel Museo Horne sono mediamente di elevato livello; lì la pittura spazia da Giotto a Masaccio, Filippino Lippi, al senese Beccafumi (con tre quadri, agli Uffizi ne abbiamo solo uno), fino ai più recenti Furini, Artemisia Gentileschi e il Dolci   “.

 La visita allo Stibbert, comunque suscita sempre un certo interesse.

Qua trovate il solito bel filmato realizzato da Massimo. 

Ringraziamo Massimo per la recensione, foto e il filmato.

 

1 commento:

Gigi mina ha detto...

Ero assente,leggendo quanto descritto e guardando il filmato di Massimo è come essere presente. Altro colpo vincente!!
Saluti al registra e al gestore del blog
Gigi