Il nostro primo incontro
culturale dopo molti mesi non poteva incontrare una giornata migliore.
Confermando la tradizione che il meteo si adegua alle nostre scelte di
calendario. Il muoversi nel giardino in quella meravigliosa giornata e stato
incredibilmente piacevole. Il canto degli uccelli ci ha seguito ovunque e accompagnato
da improvvisi profumi e insoliti scorci
di Firenze. A questo dobbiamo aggiungere
la guida di Massimo così perfetta anche nel farci notare le tante meraviglie
che altrimenti non avremmo notato…
per i dettagli la visita vi lascio al commento di Massimo e al filmato di Mauro (Cocchi):
In una splendida giornata di maggio, luminosa, temperata e con una dolce brezza (come da nostro motto: “noi fissiamo, il meteo si adegua”) abbiamo compiuto una visita del Giardino di Boboli, praticamente un magnifico museo all’aperto popolato di verzura, ma anche di ben 165 statue; un giardino sorto per volere della prima coppia granducale di Toscana: Cosimo I e la moglie Eleonora di Toledo.
Cominciando dal celebre cortile del Palazzo Pitti, progettato dall’Ammanati e che fa da quinta tra il palazzo ed il giardino, il percorso si è svolto in maniera piuttosto articolata per cogliere i differenti aspetti di questo parco di quasi 40 ettari, sistemati a “giardino all’italiana”, a boschi di fustaie, parterre romantici, nell’arco di più secoli dal 1550 circa fino al periodo di Firenze capitale del Regno d’Italia.
Così la visita, iniziata dallo scenografico anfiteatro, con vista della Fontana del Carciofo (progettata da Francesco Susini – 1642), poi il piazzale davanti alla neo-classica palazzina della Meridiana (arch. Gaspero Paoletti), ha proseguito lungo il viale fiancheggiante Via Romana, passando davanti alla limonaia (arch. Zanobi del Rosso) fino al settecentesco Prato delle Colonne, entrambi del tempo di Pietro Leopoldo; da qui accesso al Piazzale dell’Isolotto (arch. Alfonso Parigi il giovane – 1618) con al centro la copia dell’Oceano, statua marmorea del Giambologna (originale al Bargello), quindi risalita del colle per il Viottolone fiancheggiato da alte siepi di alloro nel cui nicchie di verzura si allocano molte statue di epoca romana ma anche sculture tardo cinquecentesche eseguite appositamente per il giardino.
Deviando dal viottolone, lungo le mura di cinta della città, eccoci giunti al panoramico Giardino del Cavaliere (ex bastione michelangiolesco) fatto sistemare dal Cardinale Leopoldo de’ medici, con l’omonima palazzina che ospita il Museo delle Porcellane, purtroppo ancora chiuso.
Da qui, giunto alla colossale statua della “Dovizia” o “Abbondanza”, incominciata dal Giambologna e completata da Pietro Tacca (1636), siamo scesi al “vivaio di Nettuno”, una grande vasca dominata al centro dalla statua bronzea del Nettuno di Stoldo Lorenzi (1565), con ampia veduta dell’asse dell’anfiteatro con lo sfondo del Palazzo Pitti e della città.
Deviando sulla destra abbiamo guadagnato la zona più antica del giardino, dove però sorge il celebre Kafeehaus, fatto costruire dal granduca lorenese Pietro Leopoldo (arch. Zanobi del Rosso), altro angolo particolarmente panoramico del giardino. Discendendo ancora abbiamo terminato la visita con “La Grotticina” detta anche “Grotta delle Capre”, costruita per Eleonora di Toledo e quindi con la più celebre Grotta del Buontalenti, costituita in effetti da tre ambienti in fila, dei quali, purtroppo si può osservare solo il primo dalla cancellata di chiusura.
L’uscita dal giardino, obbligata per il cortile dell’Ammannati, ha dato la possibilità di ammirare il bassorilievo commemorativo dedicato ad una mula che lavorò intensamente durante la costruzione del cortile stesso !
Per chi vuole documentarsi sulla grotta suddetta, il Kaffeehous e il Museo delle Porcellane può leggere la “guida” di Massimo dal titolo “Tre attrazioni del Giardino di Boboli” sul nostro blog, tra Le guide di Massimo.
Il nostro Luca Buttafuoco, che ben conosce il parco, mi ha coadiuvato egregiamente puntualizzando alcune delle caratteristiche dl giardino, purtroppo praticamente scomparse quale, ad esempio, i giochi d’acqua attorno alla vasca dell’Isolotto.
Più delle parole, penso proprio che le immagini filmate da Mauro Cocchi ci descrivono la bellezza del luogo e l’allegra e compiaciuta partecipazione di noi visitatori.
Speriamo che questa prima visita museale della stagione sia l’inizio di una ripresa delle nostre attività.
Dobbiamo ringraziare Massimo per la sua Guida perfetta come al solito e Mauro (Cocchi) per il suo solito Bel Filmato.
Vi consiglio di guardarvi la Guida di Massimo di cui sopra.