Ho dovuto saltare questa
visita interessante, meglio per voi perché Massimo ci ha mandato una descrizione dell'incontro accurata e completa come solo lui sa fare:
La visita a questo museo, abbastanza fuori dal grande
flusso turistico
(eravamo solo noi sette partecipanti per le sale del
museo) è stata
veramente entusiamante, a mio avviso, e questo grazie
all'architetto
inglese e
storico dell'arte Herbert Percy Horne che, acquistato il
Palazzo Corsi di via de' Benci, nel 1911, vi allestì
la sua collezione
di opere d'arte tra dipinti, sculture, eccetera,
cercando di ricostruire
ambienti e arredi che meglio si adattassero al genere
e all'epoca delle
opere esposte.
Alla sua morte, nel 1916, l'intera collezione come il
palazzo passano
allo Stato Italiano, per sua volontà testamentaria.
Se vogliamo fare un parallelo con l'altro
collezionista di Firenze,
anch'esso di origini inglesi, Federico Stibbert,
dobbiamo dire che il
Museo Horne rappresenta la collezione dell'erudito
dell'arte mentre il
Museo Stibbert è l'espressione del collezionista
tuttologo.
Le opere raccolte nel Museo Horne sono mediamente di
elevato livello;
per la pittura si spazia da Giotto a Masaccio,
Filippino Lippi, al
senese Beccafumi (con tre quadri, agli Uffizi ne
abbiamo solo uno), fino
ai più recenti Furini, Artemisia Gentileschi e il
Dolci.
Non meno interessante è stata la visita alla Casa del
Vasari (nato ad
Arezzo nel 1511 e morto a Firenze nel 1574, proprio in
questa casa di
Borgo Santa Croce), anche se ormai ridotta ad una sola
"Sala Grande";
affrescata interamante da Giorgio, nel 1572, alla sua
massima maturità,
rappresenta in forma allegorica, attingendo alla
mitologia, il nascere
delle arti che prevalentemente dipendono dal disegno.
I temi della
composizione furono mediamente suggeriti dal suo amico
studioso, erudito
e canonico del duomo, Vincenzo Borghini.
La completa maturità dell'artista è qui ben evidente
specie se si
raffronta con una sala a pari tema che egli stesso
dipinse nella sua
casa di Arezzo: le scene, le figure, il movimento dei
personaggi e le
loro espressioni, le quadrature architettoniche, in
pratica tutto ci è
reso appagante in questa Sala Grande.
Poteva mancare il filmato del nostro regista Mauro Cocchi certamente
Qua trovate il sempre perfetto filmato di Mauro
Ringraziamo Massimo e Mauro per la loro indispensabile collaborazione.
Qua trovate il sempre perfetto filmato di Mauro
Ringraziamo Massimo e Mauro per la loro indispensabile collaborazione.