mercoledì 18 novembre 2015

Il Fata ci ha lasciato



Stamani, mentre eravamo in Piazza, abbiamo saputo della morte del nostro collega Gianfranco Fatarella. Il funerale si svolgerà stasera alle 15,30 (quindi proprio adesso) nella chiesa di San Piero a Marina di Campo.
L'incontro è stata un'occasione per essere vicini a lui e alla Famiglia in questo momento. Penso che tutti conoscano Gianfranco è impossibile non immaginarlo, anche adesso, allegro se non scherzoso. Proprio per questo allego il link alla storia a lui dedicata.
Vi chiedo di aggiungere il vostro Saluto a Gianfranco con un commento o un'email.
 *******
Gianni Meini ha scritto:
Stamani, nella solita rinpatriata di metà mese siamo stati messi al corrente della morte di Gianfranco Fatarella (la cerimonia funebre e il trasporto credo che si svolghino oggi pomeriggio all Elba) per i dettagli penso che il Cappelli sarà + preciso. Ho voluto anticipare la triste notizia xke io, come tanti, ho avuto la fortuna di essere molto amico con Gianfranco con cui ho condiviso anche molte cazzate (che piacevano ad entrambi). Ciao Gianfraco, che la terra ti sia lieve.
**********
Arturo Ranfagni ha scritto:

"Bravo Gianni, stamani appena abbiamo appreso la triste notizia, hai raccontato bene il nostro stupore e i nostri inevitabili rimpianti. Nella nostra particolare condizione di ‘anziani’ queste situazioni assumono spesso aspetti formali e patetici.  Ma qui c’è da ricordare Gianfranco, con quel suo carattere spontaneo e sincero. Sono virtù difficili da trovare quando nel confronto con gli altri, è più facile nascondersi dietro una maschera per sembrare diversi da quello che siamo. Con Gianfranco, ho avuto la felice opportunità di lavorare insieme, ho imparato da lui cose che altri, capi e colleghi, non erano capaci o disposti a trasmettere. Oltre che collega, è stato per me un grande amico. Lui che talvolta affermava di non avere amici sono convinto che ne abbia avuti tanti. Nonostante che da tempo non fossimo più in contatto è rimasto nei miei ricordi, ne sono testimoni i miei familiari che nella quotidianità sentono ripetere da me frasi e parole uniche e tipiche del suo ineguagliabile lessico personale e di una ‘filosofia’ tutta sua e unica. Continuerò a ricordare così Gianfranco!!!       Arturo Ranfagni" 

**********
Carlo Greco ha scritto:

Caro Gianfranco, non eravamo colleghi di ufficio, né ci frequentavamo per altre attività. Ma, per la tua personalità molto simpatica, singolare e mitica, mi tenevo aggiornato sulle tue gesta e mi bastava ascoltare quello che si diceva simpaticamente di te nei corridoi e fra gli amici della mia cerchia che ti frequentavano (Gigi, Gianni, Bruno, Paolino (e non posso listarli tutti, quelli che, amichevolmente, parlavano di te). Assurdamente, questa è la seconda volta che ti saluto: chissà chi, come e perché qualche anno fa mi dette la stessa brutta notizia; e ti assicuro che non fu uno scherzo. Poi, uno dei tuoi colleghi, corresse l'informazione.
Purtroppo, oggi ho saputo quel che ho tristemente saputo.
Ciao, terrò ancora più caro quel bellissimo "cazziario" sulle tue gesta.
Garlo G.  


****************
Franco Sbolci ha scritto:

Il Fata era proprio ganzo!
Appassionato di bici e rappresentato bene da Arturo.
Mi dispiace davvero perché lo ricordo anch'io con piacere.
Ciao Fata.
Franco Sbolci

**********

Gigi Mina ha scritto:

 Che dire. Rapporti diretti di lavoro tra me e lui sono stati pochi ma la sua non era una figura anonima :Simpatico, allegro e lo ricordo anche come calciatore. Quando facevamo i tornei interni e io cercavo di mettere assieme giocatori più o meno bravi
allestendo le squadre SPO/1-SPO/2 lui dette la sua disponibilità.
Giocammo assieme nella squadra SPO/2 ,quella dei meno bravi ma più "mattacchioni".
Ciao Gianfranco spero di ritrovarti per giocare ancora assieme.
Gigi
 

**********
Fabrizio Benucci ha scritto :

Caro “fata” ho avuto la fortuna di conoscerti e di avere anche rapporti di lavoro sebbene saltuari.
Ho sentito la nostalgia della tua scanzonata allegria , appena sono andato in pensione undici anni fa.
Le tue frizzanti osservazioni su l' ambiente di lavoro e su alcuni colleghi, rimarranno un ricordo indelebile fra coloro che ti hanno conosciuto . La tua ironia, senza peli sulla lingua, sintetizzava spesso una certa situazione lavorativa che si avvertiva , ma che troppi non avevano il coraggio o la capacità di analizzare.
Voglio sperare che questo atteggiamento canzonatorio, guascone , ti abbia fatto compagnia nei tuoi ultimi giorni prima di lasciarci.
Il “rosso” e anche “l' uomo delle frizioni” 


*************
Marco Semplici ha scritto :

Caro Gianfranco,
come non ricordare la tua ironia, le tue parole forti qualche volta oltre il limite, ma che andavano dritte a descrivere una persona, un fatto, la soluzione di un problema.
La mattina appena entrati in ufficio ci raccontavi della tua sera precedente: in casa con la zia e la cugina, dal meccanico o dal biciclettaio. A proposito di bici, in corsa la domenica alla tua isola era dura non arrivare ultimi pur con la suocera al seguito.
Un appuntamento immancabile con una delle tua frasi preferite era il venerdi pomeriggio quando uscivi prima di noi per il solito viaggio di ritorno, con auto e traghetto, all'Elba dalla tua famiglia. Ci salutavi così:
"E come disse Achille anche per questa settimana ho finito di fare l'imbecille" ed immancabilmente partivano i nostri sorrisi e risate.
Stavolta il tuo ultimo saluto è stato silenzioso, ma noi vogliamo ugualmente sorridere!
Ciao Fata
Marco Semplici  

************
Paolo Bufalini ha scritto:
 
A proposito di notizie tristi mi associo anch'io al ricordo di Franco Fatarella, con il quale sono stato diverse volte in missione (ricordo che quando prendevamo la macchina voleva sempre guidare lui perché si considerava un "pilota" mentre io ero semplicemente meno di un "autista").
Mi associo inoltre al pensiero di altri colleghi e amici che ci hanno recentemente lasciato.
A presto
Paolo Bufalini
 


Ciao Gianfranco ...

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Il Fata era proprio ganzo!
Appassionato di bici e rappresentato bene da Arturo.
Mi dispiace davvero perché lo ricordo anch'io con piacere.
Ciao Fata.
Franco Sbolci

Carlo Greco ha detto...

Caro Gianfranco, non eravamo colleghi di ufficio, né ci frequentavamo per altre attività. Ma, per la tua personalità molto simpatica, singolare e mitica, mi tenevo aggiornato sulle tue gesta e mi bastava ascoltare quello che si diceva simpaticamente di te nei corridoi e fra gli amici della mia cerchia che ti frequentavano (Gigi, Gianni, Bruno, Paolino (e non posso listarli tutti, quelli che, amichevolmente, parlavano di te). Assurdamente, questa è la seconda volta che ti saluto: chissà chi, come e perché qualche anno fa mi dette la stessa brutta notizia; e ti assicuro che non fu uno scherzo. Poi, uno dei tuoi colleghi, corresse l'informazione.
Purtroppo, oggi ho saputo quel che ho tristemente saputo.
Ciao, terrò ancora più caro quel bellissimo "cazziario" sulle tue gesta.
Garlo G.

Gigi Mina ha detto...

Che dire. Rapporti diretti di lavoro tra me e lui sono stati pochi ma la sua non era una figura anonima :Simpatico, allegro e lo ricordo anche come calciatore. Quando facevamo i tornei interni e io cercavo di mettere assieme giocatori più o meno bravi
allestendo le squadre SPO/1-SPO/2 lui dette la sua disponibilità.
Giocammo assieme nella squadra SPO/2 ,quella dei meno bravi ma più "mattacchioni".

Ciao Gianfranco spero di ritrovarti per giocare ancora assieme.
Gigi

Anonimo ha detto...

Caro Gianfranco,
come non ricordare la tua ironia, le tue parole forti qualche volta oltre il limite, ma che andavano dritte a descrivere una persona, un fatto, la soluzione di un problema.
La mattina appena entrati in ufficio ci raccontavi della tua sera precedente: in casa con la zia e la cugina, dal meccanico o dal biciclettaio. A proposito di bici, in corsa la domenica alla tua isola era dura non arrivare ultimi pur con la suocera al seguito.
Un appuntamento immancabile con una delle tua frasi preferite era il venerdi pomeriggio quando uscivi prima di noi per il solito viaggio di ritorno, con auto e traghetto, all'Elba dalla tua famiglia. Ci salutavi così:
"E come disse Achille anche per questa settimana ho finito di fare l'imbecille" ed immancabilmente partivano i nostri sorrisi e risate.
Stavolta il tuo ultimo saluto è stato silenzioso, ma noi vogliamo ugualmente sorridere!
Ciao Fata
Marco Semplici